Premio Nobel Montagnier: coronavirus creato a Wuhan e manipolato per vaccino anti-HIV
SALUTEIl premio Nobel Luc Montagnier spiega che il coronavirus è nato in laboratorio e chiarisce le sue caratteristiche.
Il premio Nobel per la medicina Luc
Montagnier afferma che il coronavirus è stato creato a Wuhan
come vaccino anti-HIV ed è sfuggito al controllo perché è
uscito accidentalmente da un laboratorio di ricerca.
Il Premio Nobel Luc
Montagnier chiarisce la cronistoria del coronavirus di Wuhan
Luc Montagnier è un grande esperto di biologia e virologia e
proprio a lui si deve la scoperta nel 1983 dell’Hiv, responsabile dell’Acquired
immunodeficiency syndrome (Aids), con l’assegnazione del premio Nobel per la
medicina nel 2008.
Intervistato dal podcast francese
“Pourquoi Doctor”, Montagnier ha dichiarato che il coronavirus è, in realtà, un
virus manipolato e uscito per sbaglio dal laboratorio di Wuhan dove
si studia un vaccino per l’Aids, quindi non si tratterebbe di
un’arma biologica creata ad arte, ma ha fatto ugualmente disastri a tutte le
latitudini.
Il laboratorio di Wuhan è
specializzato per la ricerca sui coronavirus e il pasticcio risale, a quanto
pare, all’ultimo trimestre del 2019. Non a caso, i
primi episodi di contagio in Cina risalgono perlomeno a dicembre, o addirittura
a novembre, anche se, all’inizio, i medici cinesi non sapevano ancora
classificarlo e parlavano genericamente di polmoniti atipiche dalla causa
sconosciuta.
Luc Montagnier ricostruisce la genesi del coronavirus
manipolato
Il coronavirus in questione non
possiede il Dna ma ha comunque un acido nucleico che si chiama RNA (acido
ribonucleico) ed è costituito da un singolo filamento ripiegato su se stesso,
senza il caratteristico doppio filamento accoppiato ad elica del Dna.
Da questa caratteristica nasce una
serie di studi, uno dei quali ha coinvolto lo stesso
Montagnier e che potrebbe fare capire parecchie cose su
questo coronavirus che è un agente patogeno nuovo e assai pericoloso per i
soggetti più a rischio. Nel corso dell’intervista il Nobel francese ha
dichiarato quanto segue:
“Con il
mio collega, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato
attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna ma non siamo stati i
primi, perché un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno
studio in grado di mostrare che il genoma completo di questo virus ha
all’interno delle sequenze di un altro virus, cioè quello dell’Aids.
Il gruppo
indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione. Ma la verità scientifica
emerge sempre. La sequenza dell’Aids è stata inserita nel genoma del
coronavirus per
tentare di fare il vaccino“.
Il corona è una sorta di virus Frankenstein?
Il premio Nobel Montaigner è
convinto che il coronavirus nasca a Wuhan e, in pratica, sembrerebbe che i
ricercatori cinesi, nel tentativo di trovare una cura per l’Aids, lo abbiano manipolato inserendo
una sequenza diversa creando una sorta di virus Frankenstein ma, al di là della
fantasia letteraria, si concretizzerebbe l’idea che la via dell’inferno è
lastricata di buone intenzioni.
Se le cose a Wuhan fossero andate
proprio in questo modo, l’intenzione di arrecare un bene all’umanità si è
trasformata in una guerra, anche se per un incidente fortuito,
con un nemico subdolo e invisibile che sta facendo tribolare mezzo pianeta.
La notizia potrebbe aumentare la
tensione internazionale in un momento in cui Washington non ha risparmiato
accuse sulla manipolazione del virus, puntando il dito contro le reticenze del
governo cinese che, secondo Donald Trump e l’intelligence americana, meritano
un’approfondita indagine, proprio a partire dal rischio che il coronavirus
abbia avuto un origine artificiale a Wuhan.
La natura e la scienza possono correggere la sequenza del
coronavirus
Secondo Montagnier ci sono due
possibili strade per contenere il coronavirus che è uscito furbescamente dal
laboratorio e vaga per il mondo facendo disastri, ma richiedono
tempo:
·
Gli elementi alterati in laboratorio attraverso la modifica del
genoma originale saranno progressivamente eliminati man mano che si diffonde
per la semplice ragione che la natura non accetta nessuna manipolazione
molecolare
·
La scienza può intervenire per eliminare queste sequenze
alterate del virus con l’aiuto di onde interferenti che agiscono in modo da
neutralizzare la trasformazione che ha reso il coronavirus così temibile.
Il guaio è che la natura ha i suoi
tempi per rimettere le cose a posto e lo scienziato francese ha purtroppo
confermato che questo avviene quando ormai il coronavirus ha provocato
molte vittime. Nel secondo caso, la scienza ha problemi
operativi ed economici perché servirebbero molti mezzi a disposizione per avere
ragione del virus, attraverso le onde d’interferenza.
Montagnier smentisce l’origine del coronavirus dal mercato
di Wuhan
Secondo Montagnier, l’origine
animale del coronavirus è poco fondata o almeno incompleta, come avevano già
dubitato alcuni studiosi cinesi: “La storia del mercato del pesce
è una bella leggenda ma non è possibile che sia solo un virus
trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono
partiti, poi lo hanno modificato.
Forse
volevano fare un vaccino contro l’Aids utilizzando un coronavirus come vettore
di antigeni. Un lavoro
da apprendisti stregoni si può dire.
Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura e ci sono
degli equilibri da rispettare. La natura elimina la sequenza del genoma del
coronavirus“.
Il virologo francese auspica la collaborazione della Cina
Alla domanda se la sua teoria non
indulga troppo al complottismo il premio Nobel Montagnier risponde chiaramente:
“No
il complottista è colui che nasconde la verità. Credo però che in questo caso è
il governo di Pechino che ha nascosto le cose.Ma la verità pero viene
fuori come ho detto. Ma ‘errare humanum est’, e non è il caso di fare
accuse ora ne di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero
che sia in grado di riconoscere un errore“.
In effetti, aumenta la pressione
internazionale su Pechino per ottenere informazioni esaurienti sulla
causa scatenante di una pandemia inedita da coronavirus,
mentre continua la ricerca spasmodica di nuove cure, in attesa di un vaccino
che, preferibilmente, non scaturisca dalla fantasia di un allegro alchimista.