Altro che revoche: i Benetton pronti a chiedere un prestito da oltre 1 miliardo allo Stato
BORSA E FINANZANei prossimi giorni il governo dovrà decidere se concedere la garanzia dello Stato sui debiti, tra le altre, anche a una società con un nome non certo qualunque, Autostrade per l’Italia
A leggerla così su due piedi,
una notizia del genere, verrebbe quasi da non crederci. Nei prossimi giorni il
governo dovrà decidere se concedere la garanzia dello Stato sui debiti, tra le
altre, anche a una società con un nome non certo qualunque, Autostrade per
l’Italia. Sì, avete capito bene, quello stesso gruppo che fa capo alla famiglia
Benetton al quale il Movimento Cinque Stelle in tempi non sospetti aveva
ufficialmente dichiarato guerra, scandalizzato dalla tragedia del Ponte Morandi
e fermamente convinto a revocare le concessioni a chi avrebbe dovuto gestire le
nostre tratte nel migliore dei modi fallendo, invece, in maniera piuttosto
evidente l’obiettivo. Altri tempi, ormai lontani.
La realtà di oggi è che
mentre, sulla carta, il governo non ha ancora chiuso la partita revoca, uno
scontro che potrebbe riaprirsi da un momento all’altro, in realtà a breve
potrebbe addirittura trovarsi a fare da garante per i debiti bancari di Aspi.
Autostrade può infatti accedere, requisiti alla mano, agli aiuti previsti dal
decreto liquidità. La garanzia, come spiegato in queste ore dal Fatto
Quotidiano, dovrà erogarla Sace, controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti e
vigilata dal Tesoro.
Atlantia ha dichiarato nel
bilancio 2019 di star valutando la richiesta a Sace, una delle tante iniziative
al vaglio per garantirsi una liquidità che sarebbe ossigeno prezioso in un
momento complicato: il traffico autostradale, infatti, è crollato a seguito
delle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19 e faticherà ancora un bel
po’ prima di tornare ai livelli pre-emergenza. L’ammontare della richiesta
potrà arrivare in totale fino a 1,25 miliardi di euro: Aspi deve far fronte a
rimborsi di debiti per 2,2 miliardi entro il 2022, tra cui 750 milioni di
obbligazioni garantite da Atlantia e con scadenza febbraio 2021.
Un pensiero, quello di
un’eventuale richiesta dei Benetton, che sicuramente non farà dormire sonni
troppo tranquilli agli esponenti di un governo che, dovesse effettivamente
partire la domanda, si troverebbero assai in imbarazzo. Perché va bene
rimangiarsi la revoca delle concessioni, capitolo ormai definitivamente chiuso
anche se qualche esponente pentastellato (sempre meno, in realtà) non si
rassegna. Ma addirittura concedere oltre 1 miliardo di prestiti ad Atlantia
sembra davvero troppo. E allora? Sace non potrà effettuare valutazioni di
merito, ma soltanto tecniche. L’ultima parola spetterà al ministero
dell’Economia: troverà il coraggio, per una volta, di dire no? Fate le vostre
puntate.