Pedro, il mistero della piccola mummia delle montagne del Wyoming

UFO E MISTERI

Pedro, il mistero della piccola mummia delle montagne del Wyoming


Tra mito nativo, scienza e sparizioni inspiegabili: la storia del “Piccolo Uomo di San Pedro”


L’inizio: un ritrovamento nelle montagne

Era il giugno del 1934 quando due cercatori d’oro, Roosevelt “Cecil” Main e Frank Carr, armati di piccone e speranza, si addentrarono tra le rocce del massiccio di San Pedro, Wyoming. Stavano cercando una vena aurifera, ma ciò che trovarono fu molto più prezioso — e infinitamente più misterioso.
Mentre facevano brillare una carica per aprire un varco, le rocbe cedettero e rivelarono una piccola cavità naturale. Dentro, al buio, li attendeva una figura seduta a gambe incrociate, come in meditazione: una creatura alta appena 16,5 cm, perfettamente mummificata, con la pelle bruna e rugosa.

I due uomini, inizialmente convinti di avere scoperto il corpo di un bambino, presto si resero conto che quel ritrovamento sfidava ogni logica.


La creatura: lineamenti umani e inquietanti

Il piccolo corpo aveva tratti umani, ma deformati, quasi caricaturali. Il cranio era schiacciato, la fronte sfuggente, gli occhi sporgenti come se fossero rimasti spalancati dalla morte. I denti, aguzzi e consumati, suggerivano una dieta carnivora.

Quando gli scienziati ebbero accesso al reperto, la sorpresa fu ancora maggiore: le radiografie condotte all’epoca mostrarono che non si trattava di un neonato, ma di un essere adulto, con ossa pienamente sviluppate. Le stime sull’età variavano dai 16 ai 65 anni.
Il contenuto dello stomaco, conservato in modo sorprendente, rivelava resti di carne cruda: non era dunque una creatura simbolica o un feto, ma un individuo che aveva vissuto.


Una morte violenta

Pedro, come fu ribattezzato dai giornali locali, non era morto in pace. La sua autopsia rudimentale evidenziò un cranio frantumato, vertebre spezzate, braccia e gambe rotte. Qualcuno — o qualcosa — gli aveva inferto colpi fatali. Le modalità restano ignote: caduta? aggressione? rituale?
Il piccolo corpo raccontava una storia di sofferenza e violenza, impressa nella carne raggrinzita e nelle ossa spezzate.


Il folklore dei Nimeriga

Per le comunità native americane del Wyoming e del Colorado, il ritrovamento non fu una sorpresa. Le tribù parlavano da secoli dei Nimeriga, piccoli esseri simili a uomini ma dotati di poteri sovrannaturali.
Descritti come minuscoli guerrieri dalla pelle scura e dagli archi velenosi, i Nimeriga erano figure al confine tra mito e paura: aiutavano o maledicevano, curavano o uccidevano. Secondo alcune tradizioni, attaccavano chiunque li disturbasse.

Il “Piccolo Uomo di San Pedro” sembrava la prova tangibile che quelle leggende avevano un fondamento reale.


La corsa alla notorietà

Il ritrovamento di Pedro scatenò curiosità e sospetti. Main e Carr mostrarono la mummia a medici e università, che si divisero tra chi parlava di truffa e chi vedeva in Pedro una scoperta scientifica senza precedenti.
La creatura passò di mano in mano, finché non finì nelle collezioni private di Ivan T. Goodman, uomo d’affari di Casper, Wyoming. Goodman ne fece un simbolo misterioso, mostrandolo in occasioni selezionate e alimentando la leggenda.


La scomparsa

Poi, all’improvviso, il silenzio. Alla morte di Goodman, nel 1950, la mummia sparì insieme a lui. Nessuno sa dove sia finita: non esiste più nei musei, non risulta in collezioni note. Rimangono solo fotografie sbiadite, qualche radiografia ingiallita e articoli di giornale.
Alcuni sostengono che la mummia sia stata venduta sul mercato nero delle curiosità; altri parlano di distruzione volontaria, per nascondere segreti imbarazzanti.


Scienza o mito?

Gli studiosi moderni rimangono divisi. Alcuni credono che Pedro fosse il feto deformato di un bambino nato morto e mummificato naturalmente. Altri ribattono: le radiografie mostrano dentatura adulta e strutture ossee sviluppate, difficilmente compatibili con un feto.
C’è chi lo colloca nel filone delle leggende sui “piccoli popoli”, presenti in quasi tutte le culture del mondo: dagli elfi nordici ai duende latinoamericani, fino ai Menehune delle Hawaii. Pedro sarebbe stato l’eco americana di questa mitologia universale.


L’eredità di Pedro

Oggi il mistero del “Piccolo Uomo di San Pedro” continua a vivere nelle storie popolari, nei documentari e nei dibattiti online. La sua immagine — un minuscolo corpo accovacciato, con gli occhi scavati e il volto contratto — rimane una delle icone più enigmatiche dell’archeologia insolita.

Che fosse un essere umano anomalo, un rappresentante di una popolazione dimenticata o la personificazione dei miti nativi, Pedro resta un simbolo potente: la prova che la linea tra scienza e folklore, tra realtà e leggenda, può essere sottile e fragile.

E mentre i ricercatori si interrogano, il Wyoming custodisce ancora le sue montagne, forse nascondendo altre caverne e altri segreti. Forse Pedro non era solo. Forse i Nimeriga sono ancora lì, invisibili, ad osservare.

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