Coronavirus, sorpresa in busta paga per i medici in trincea: "Tagliati gli stipendi"
CRONACASecondo i sindacati si tratta di un’autentica doccia fredda. “Decisione arbitraria e illegittima che brucia per chi non ha guardato orari e turni”
Come una “doccia fredda”
arrivano tagli che oscillano tra i 500 e 1.000 euro per dirigenti medici e
sanitari degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello impegnati nella guerra
contro il Coronavirus. A denunciarlo i sindacati di categoria dopo aver visto
le buste paga di aprile nelle quali, spiegano, è venuta a mancare una quota
legata al “mancato pagamento delle indennità di guardia notturna e festiva” e
alla “decurtazione arbitraria della retribuzione di posizione per incarichi
dirigenziali”. Inizia lo stato d’agitazione.
Si tratta di una
“perdita che brucia - si legge in una nota congiunta sottoscritta da Aaroi
Emac, Anaao Assomed, Cimo Sicilia, Fesmed, Cgil medici, Cisl medici, Uil Fpl,
Fassid e Fials - soprattutto su quanti non hanno guardato orari e turni.
Qualcuno ha fatto anche 8 o 10 notti in un mese e magari non ha nemmeno preso
il recupero previsto. E il risultato di tutto questo qual è? Zero”. La
decisione “arbitraria e illegittima” dei tagli, spiegano ancora nella nota, è
stata presa dalla responsabile delle Risorse umane e comunicata dalla direzione
aziendale il 24 aprile.
La sospensione del
pagamento delle indennità dipenderebbe da alcuni dubbi interpretativi sul nuovo
contratto di lavoro. “Dubbi di cui non si capisce la ratio - continuano i
sindacati - e che andavano comunque posti molto prima, dal momento che la
pre-intesa del Contratto collettivo nazionale del lavoro risale al mese di
luglio 2019 e la sua stipula è del 19 dicembre 2019. Evidentemente in questi
mesi il personale amministrativo deputato all’applicazione delle norme e non
alla loro interpretazione ha avuto altro da fare e la soluzione più comoda è
stata quella di sospendere i pagamenti".
Poi
continuano: "Le organizzazioni sindacali hanno oggi inviato una dura nota
di contestazione alla direzione aziendale, inoltrata per conoscenza anche
all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza, del quale si chiede un
tempestivo intervento, e con la quale hanno proclamato lo stato di agitazione
sindacale e la sospensione delle relazioni sindacali. Non eroi dunque bensì
ostaggi della incompetenza e della inefficienza di una macchina amministrativa
incapace di svolgere per tempo e correttamente il proprio lavoro, insensibile
rispetto alle esigenze e ai problemi degli altri".“