Delitto di Garlasco: nuove prove riaprono il caso Chiara Poggi dopo 18 anni

ULTIMA ORA/ NEWS

Un’impronta mai analizzata e il DNA sulle unghie della vittima indirizzano le indagini verso un nuovo sospetto.

A quasi 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di Garlasco (Pavia), il caso torna ufficialmente sotto la lente della giustizia. La Procura ha disposto la riapertura delle indagini, dopo l’emersione di nuovi elementi scientifici che potrebbero cambiare il quadro ricostruito finora e portare a una nuova verità giudiziaria.

Perché il caso è stato riaperto

Le nuove analisi, rese possibili dall’evoluzione delle tecnologie forensi, hanno rivelato due elementi chiave:

  1. Un’impronta digitale (“Papillare 33”) rinvenuta sulla scena del crimine, mai attribuita e mai studiata in profondità durante le indagini originarie.
  2. Tracce di DNA sotto le unghie di Chiara Poggi, compatibili con Andrea Sempio, un amico stretto del fratello della vittima.

Questi due reperti, rimasti finora in secondo piano, sono stati riesaminati su richiesta della difesa e della Procura, grazie a tecniche di sequenziamento e comparazione più avanzate. I risultati hanno spinto la magistratura a riaprire formalmente l’inchiesta, ipotizzando che i responsabili dell’omicidio non siano stati mai identificati del tutto.

Le ipotesi degli inquirenti

La scoperta di questi nuovi indizi solleva una domanda cruciale: Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima e condannato a 16 anni in via definitiva, è davvero l’unico colpevole?
Secondo quanto trapelato, gli investigatori stanno valutando due scenari:

  • Coinvolgimento di più persone nell’omicidio, con una possibile dinamica di colluttazione rapida e coordinata.
  • Errore o incompletezza nella ricostruzione originale, che potrebbe portare a una revisione parziale del processo Stasi.

Lo psichiatra e criminologo Vincenzo Maria Mastronardi, consulente in questa nuova fase, sostiene che l’omicidio sia avvenuto in non più di dieci minuti, dinamica che, per le modalità delle ferite e delle tracce, suggerirebbe l’azione di più soggetti presenti sulla scena.

Implicazioni giudiziarie

Se le nuove prove porteranno a una conferma, il caso Poggi potrebbe avere risvolti clamorosi:

  • Nuove indagini e possibili incriminazioni, con il nome di Andrea Sempio e altri soggetti finora non indagati al centro della scena.
  • Revisione del processo Stasi, qualora venisse dimostrato che l’ex fidanzato non agì da solo o non fosse l’esecutore materiale.

Questa riapertura solleva anche interrogativi sul lavoro investigativo svolto all’epoca, con critiche alla gestione dei reperti e delle prove da parte degli inquirenti nel 2007.

Un caso che divide l’opinione pubblica

Il delitto di Garlasco è sempre stato un simbolo di cronaca nera italiana, seguito da milioni di telespettatori e appassionati di programmi di approfondimento. La nuova fase investigativa, inevitabilmente, riaccenderà l’interesse mediatico, riportando al centro del dibattito televisivo e pubblico la domanda che da quasi due decenni resta senza risposta:

Chi ha davvero ucciso Chiara Poggi?

Inserisci il tuo commento