di Maurizio Blondet – Le Ong esultano.
Non solo per la ripresa del business degli sbarchi, che ora comprende nel
pacchetto vacanza anche una esclusiva crociera di 15 giorni su navi di lusso. Anche
per l’arrivo di una pioggia di soldi.
Mentre gli italiani fanno la fame e le imprese
chiudono, infatti, l’Aics, Agenzia per la cooperazione allo sviluppo sotto
l’egida del ministero degli Esteri (Di Maio), ha deciso di
concedere proroghe di 4 mesi, allungare le scadenze per i bandi in corso,
e rimborsare le Ong anche per i costi sopravvenuti e relativi
all’emergenza sanitaria in atto. Le aziende per accedere al prestito
garantito dovranno essere in salute e soprattutto in grado di attendere almeno
ulteriori 60 giorni per l’esame dei libri contabili da parte degli istituti di
credito.
Per le Ong, invece, è tutto automatico.
La richiesta delle Ong ha da subito puntato a ottenere
finanziamenti pubblici extra per il blocco delle attività, sulla
mobilità del personale, l’annullamento delle missioni all’estero, la quarantena
di decine di operatori che in arrivo dall’Italia sono stati sottoposti a misure
di restrizione, cooperanti ed esperti che hanno dovuto annullare decine di
missioni all’estero per via dello stop dei collegamenti aerei, frenata delle
donazioni e, non ultimo, il blocco di tutte le attività di educazione alla
cittadinanza che si tengono nelle scuole italiane.
La richiesta è di 100 milioni di euro
complessivi. E Di Maio approva, e assicura che «si dovranno
valutare i percorsi su come destinare nuove risorse per assicurare il
raggiungimento degli obiettivi per i beneficiari, pensare a forme di sostegno
generale al settore della solidarietà internazionale, costruendo o partecipando
a strumenti finanziari che consentano di superare la prevista riduzione di
risorse private a dono».
Insomma, tasse degli italiani per coprire i
costi delle Ong. Senza contare che con la prima trance di progetti le Ong
si sono portate a casa dal Viminale 27 milioni. E sugli aiuti al mondo del no
profit nemmeno l’Europa si sottrae: la Commissione è corsa in aiuto delle
organizzazioni umanitarie decretando, lo scorso 20 marzo, di elargire ben 14
milioni ai progetti dedicati alle diseguaglianze sociali in Africa «e
finalizzati al prosieguo delle attività per prorogare i tempi di successo». Per
approfondire, rimandiamo all’articolo di Antonella Aldrighetti per Il
Giornale