Patrimoniale, la soluzione alla crisi? Torna lo spettro del prelievo forzoso sui conti correnti
BORSA E FINANZASi torna a parlare di una patrimoniale o addirittura di un prelievo forzoso sui conti correnti e le case dei cittadini per trovare i soldi necessari e portare l’Italia fuori dalla crisi dettata dal coronavirus.
Come accade in ogni periodo di crisi in Italia, si torna a
parlare di patrimoniale, una tassa che andrebbe a raccogliere
liquidità direttamente dai soldi dei cittadini. Così il Governo riuscirebbe a
trovare i fondi tanto necessari per gestire l’emergenza e la
crisi legata al coronavirus.
Una tassa - che potrebbe anche trasformarsi in un prelievo forzoso per
garantire un’operazione più rapida - che va a toccare conti correnti,
investimenti e immobili di chi viene ritenuto “ricco”, privati o
imprese, ma che, a seconda di come verrebbe gestita, potrebbe colpire anche chi
così ricco non è. Non sempre, infatti, avere una casa di proprietà e qualche
investimento è sinonimo di ricchezza.
Del possibile arrivo di una patrimoniale ne ha parlato poche ore fa Pier
Ferdinando Casini:
“Se mi chiedono di
pagare una patrimoniale io lo faccio, credo sia giusto. Chi più ha, più deve
dare”,
ha dichiarato l’ex presidente della Camera in occasione di un suo
intervento alla trasmissione Agorà.
Quanto è moralmente corretto agire tramite una patrimoniale per gestire la
crisi attualmente in corso? Il prelievo forzoso sui conti correnti dei privati
è davvero la soluzione?
C’è chi parla di patrimoniale per rispondere alla
crisi
L’aiuto da parte dell’Europa tarda ad arrivare. Nulla si sa ancora sulla
possibilità di attivare un MES in forma edulcorata o sull’eventualità
di emettere eurobond, così da trovare fresca liquidità da
destinare ai Paesi più in difficoltà a causa coronavirus, come l’Italia.
Il nostro Paese necessita di decine di miliardi di euro per
sostenere cittadini, famiglie, imprese in difficoltà, far fronte al picco di
nuovi disoccupati e nuovi poveri causati dalla pandemia, nonché per finanziare
il sistema sanitario, ormai allo stremo delle forze.
Così inizia a girare l’idea, prima tra gli utenti del web, poi anche nella
classe politica - guardando alle recenti dichiarazioni di Casini - che una
patrimoniale possa essere la soluzione per l’Italia per trovare
i soldi che le servono per sopravvivere e ripartire, seguendo una logica
alla Robin Hood: “rubare” ai ricchi per dare ai poveri, giustificando
l’operazione affermando che è giusto che in questo periodo così delicato, la
crisi più brutta dall’ultimo dopo guerra (come ha affermato Conte nei giorni
scorsi), i più ricchi sostengano il Paese intero.
Cos’è
una tassa patrimoniale?
Si tratta di una tassa applicata sui beni immobili e quelli
mobili. A differenza delle tasse sul reddito come l’IRPEF, che molti italiani
già conoscono bene, una tassa patrimoniale, per sua natura, agisce su chi
possiede qualcosa: soldi, case, auto e così via. Il ragionamento seguito è
molto semplice, quanto ricco di insidie: succede che chi non ha niente sulla
carta sia in realtà molto più ricco di chi ha una casa di proprietà. Una dura
conseguenza dell’evasione fiscale.