Roma, spiagge libere chiuse e accesso solo agli stabilimenti: il mare solo per i ricchi

BORSA E FINANZA

Quest’estate sul litorale romano potrebbero riaprire solo le spiagge degli stabilimenti, mentre quelle ad accesso libero potrebbero rimanere chiuse

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'assessore all'Ambiente del municipio di Ostia, Alessandro Ieva, ha dichiarato che "le spiagge libere del litorale non sono essenziali" al contrario degli stabilimenti, che hanno bisogno di lavorare e di ripartire, "seppure con una serie di restrizioni". Il tema è certamente economico, ma non solo. Come fare a controllare le persone nelle spiagge libere? Con i varchi, i contapersone, la polizia? "Sono spiagge troppo affollate, bisognerebbe militarizzarle e immagino che l’idea non piacerebbe a nessuno". Il Partito democratico ha accusato Ieva di voler creare spiagge per ricchi: "In questo modo si vìola ogni norma nazionale ed europea a garanzia della libera fruizione del mare, ma poi si opera anche un'intollerabile discriminazione nei confronti di chi vive differenti situazioni sociali ed economiche: chi riuscirà a salvarsi senza troppi danni dalla crisi a seguito del lockdown potrà dunque frequentare le spiagge, dal momento che sarà in grado di permettersi di pagare l'accesso agli stabilimenti. Chi invece non avrà questa possibilità, si vedrà negato il diritto sacrosanto di andare al mare", hanno scritto in una nota Margherita Welyam e Flavio De Santis, rispettivamente capogruppo e segretario del Pd del X Municipio.

Sorvegliare le spiagge libere, però, non sarà facile. Se l'ingresso negli stabilimenti potrà essere contingentato e il distanziamento sociale potrà essere garantito con la distanza tra gli ombrelloni posizionati sulla spiaggia, gli arenili liberi saranno molto più difficili da controllare. Creare le condizioni per il mantenimento delle distanze tra bagnanti in spiagge lunghe chilometri potrebbe essere molto complicato. "Invece di rilasciare dichiarazioni, si studi e ci si prepari. Si chieda ai propri referenti, nell’Esecutivo come in Campidoglio, quello che serve a garantire i servizi per i cittadini. Soprattutto non ci si preoccupi troppo di procurare fastidio alla sindaca Raggi o alla propria mini sindaco, preferendo la chiusura delle spiagge comunali invece di richiedere maggiori risorse sulla sicurezza e rinforzi per la polizia locale. Di fronte ad una resa simile sarebbe poi impossibile tornare ad essere credibili nel parlare di libero accesso al mare, di abbattimento di muri e fruizione dell’arenile. L’auspicio è che l’infelice uscita dell’assessore sia stata dettata dalla paura di sbagliare, elemento comprensibile, seppur inaccettabile per chi deve rappresentare quelle Istituzioni che tanti sacrifici stanno chiedendo ai cittadini", è il parere di Riccardo Corbucci, dirigente del Pd romano.

Riaprire le spiagge, le idee dei sindaci del Lazio: orari diversi per giovani e anziani e ‘sentinelle'

Secondo il sindaco di Gaeta, le spiagge potrebbero essere sorvegliate da sentinelle o controllori: "L'idea è che gli stabilimenti balneari dovranno dotarsi di una figura preposta, una sorta di sentinella o controllore, incaricata di vigilare sull'arenile, con il compito di sensibilizzare le persone in spiaggia a rispettare il distanziamento sociale e le altre misure che saranno individuate per evitare la diffusione del contagi". Per il sindaco di Ventotene, invece, si potrebbe pensare a orari diversi per andare in spiaggia per anziani e giovani: "Assicurare una permanenza in spiaggia in sicurezza è molto difficile, perché di per sé è un luogo di assembramento. Una proposta però potrebbe essere l'ingresso a fasce orarie, suddiviso per età. Gli anziani, ad esempio, potrebbero andare in spiaggia dalla mattina presto fino alle 11, per poi lasciare spazio ai giovani, ai quali potrebbe essere concesso di arrivare da mezzogiorno in poi".

 

Inserisci il tuo commento