Scandalo Wirecard: gli investitori fanno causa alla Consob tedesca

BORSA E FINANZA

Lo scandalo Wirecard non si ferma: ora gli investitori hanno fatto causa alla Bafin

Ancora lo  scandalo Bafin  sotto i riflettori.

Il  buco contabile  confermato dalla società ha scosso l’intero comparto finanziario e lo stesso Ministro delle finanze tedesco è  finito nell’occhio del ciclone .

Alcuni vertici dell’azienda sono stati  arrestati  mentre altri (è il caso del direttore operativo Jan Marsalek) hanno  lasciato la Germania per poi sparire nel nulla .

Il tutto mentre  anche gli investitori  di Wirecard travolti dallo scandalo hanno deciso di scendere in campo. Come? Facendo causa alle autorità tedesche e, più nello specifico, alla Bafin.

Scandalo Wirecard: autorità nel mirino

A fine giugno la Consob tedesca è finita nel mirino della Commissione europea, nel pieno della crisi che ha portato a galla un  buco da 1,9 miliardi di euro .

Con il passare del tempo la questione si è ingigantita e anche i semplici investitori si sono scagliati contro la Bafin.

Quest’ultima è stata citata in giudizio con l’accusa di aver  chiuso entrambi gli occhi  di fronte alle crescenti prove riguardanti le irregolarità contabili di Wirecard che hanno poi portato all’esplosione dello scandalo.

L’avvocato Andreas Tilp, colui che ha intentato la causa a Francoforte, ha ricordato che l’autorità avrebbe dovuto essere  consapevole  dei problemi finanziari dell’azienda, aggiungendo:

“Bafin ha gravemente trascurato i suoi doveri e poteri  rifiutando di indagare  su Wirecard per manipolazione del mercato, ma anzi intraprendendo azioni di parte contro giornalisti e venditori allo scoperto.”

Non è chiaro al momento in che modo verrà risolto lo scandalo che ha messo in imbarazzo l’intera Germania. Quel che è certo però è che la questione non sarà dimenticata così facilmente.

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