Emma Maria Mazzenga: a 92 anni corre più veloce del tempo
SALUTEEmma Maria Mazzenga: a 92 anni corre più veloce del tempo
«Diciamo che godo di una discreta salute», ama ripetere schernendosi con un sorriso disarmante.
Eppure Emma Maria Mazzenga, padovana, classe 1931, 92 anni compiuti, non è affatto la nonna che ci si aspetterebbe. Non passa le giornate a badare ai nipoti, non si lamenta degli acciacchi e non trascorre ore al telefono con figli e parenti. Emma corre. E non corre soltanto: vince, batte record, incarna un modello vivente di longevità attiva.
Con i suoi 11 titoli mondiali, 31 europei e 115 italiani, la sua vita è diventata un caso di studio internazionale. Il suo fisico asciutto, lo sguardo vigile, i muscoli reattivi come quelli di una giovane atleta: tutto in lei è talmente straordinario da aver catturato l’interesse di scienziati italiani e americani, al punto che il Washington Post ha dedicato un articolo alla “signora dei record”.
Una carriera nata per caso
La storia di Emma non è quella di un’atleta che ha dedicato tutta la vita allo sport fin dalla giovinezza. Fino ai 53 anni, la sua esistenza era scandita dall’insegnamento e dalla famiglia. Una vita normale, fatta di lavoro, doveri e affetti. Poi, quasi per gioco, decide di tornare in pista.
Quello che sembrava un passatempo si trasforma presto in un destino agonistico sorprendente: inizia a gareggiare nelle categorie master e scopre che, nonostante l’età, il suo corpo reagisce come se avesse vent’anni di meno.
Da quel momento, una serie impressionante di risultati: 4 record mondiali nella sua categoria, due recenti record sui 200 metri battuti in un solo anno, un palmarès che farebbe invidia a qualsiasi atleta.
Il caso scientifico Mazzenga
Gli studiosi la chiamano ormai “il caso Mazzenga”. Un team congiunto di ricercatori italiani e statunitensi sta analizzando il suo corpo, i suoi muscoli, il flusso sanguigno, persino i suoi mitocondri – quelle che vengono definite le “centrali energetiche delle cellule”.
Perché a 92 anni nessuno dovrebbe correre in questo modo. Eppure lei lo fa.
I risultati degli studi sono sorprendenti:
- le sue fibre muscolari somigliano a quelle di una persona di 70 anni in perfetta salute;
- il flusso sanguigno e l’ossigenazione dei muscoli equivalgono a quelli di una ventenne;
- la funzione mitocondriale è eccezionalmente ben conservata, segno di una resistenza fuori dal comune al naturale invecchiamento.
Marta Colosio, della Marquette University di Milwaukee e prima autrice dello studio pubblicato dal Washington Post, non nasconde lo stupore: «Non ho mai incontrato una persona con le capacità fisiche della signora Mazzenga. Sta invecchiando, ma riesce a fare cose che alla sua età la gente non è più in grado di fare».
Il segreto della longevità attiva
Cosa rende unico il corpo di Emma? Gli scienziati ipotizzano che il suo esempio sia la prova vivente di quanto l’attività fisica costante e una mentalità positiva possano rallentare l’invecchiamento muscolare.
La “ricetta” non è segreta, ma spesso trascurata:
- allenamento regolare,
- disciplina,
- alimentazione equilibrata,
- attitudine mentale aperta e positiva,
- un approccio consapevole all’invecchiamento.
In altre parole, Emma non combatte contro il tempo, ma corre insieme al tempo, trasformandolo in un alleato.
L’eroina di Padova che ispira il mondo
Nella sua Padova, Emma è una celebrità discreta. Non ama le luci dei riflettori né i titoli altisonanti. Eppure la sua storia ha superato i confini locali: riviste di scienza e sport, testate internazionali, università e centri di ricerca la citano come un modello.
Per i giovani è un esempio di perseveranza.
Per i coetanei è la prova che non esiste un’età per arrendersi.
Per la comunità scientifica è una chiave di lettura sul futuro dell’invecchiamento.
Correre a 92 anni: normalità straordinaria
Emma stessa non ama definirsi un fenomeno. «Dico sempre che godo di una discreta salute», ripete.
Ma dietro quell’umiltà si nasconde la consapevolezza che il suo corpo stia insegnando qualcosa al mondo: che la vecchiaia non è soltanto declino, ma può essere opportunità di riscatto, sperimentazione, vita piena.
Una lezione di vita e di scienza
Gli scienziati continuano a studiarla, ma forse la vera risposta è già davanti a noi: Emma Maria Mazzenga ha trasformato l’invecchiamento da limite a possibilità.
Il suo messaggio non è rivolto solo agli atleti, ma a chiunque: prendersi cura del proprio corpo, muoversi, restare curiosi e attivi può davvero cambiare il corso del tempo.
Conclusione
La storia di Emma non è solo sportiva, ma umanistica e scientifica insieme.
Corre con i muscoli di una settantenne, con l’ossigenazione di una ventenne e con la saggezza di chi ha attraversato quasi un secolo di vita.
Mentre i cronometri registrano i suoi tempi da record, i laboratori analizzano il suo segreto, e milioni di persone nel mondo si ispirano alla sua resilienza, Emma continua a fare ciò che ama: indossare le scarpette e correre.
Non per battere il tempo, ma per dimostrare che il tempo può essere vissuto fino in fondo.
Una regolare e moderata attivita fisica non è solo una terapia per il copro ma soprattutto per il nostro equilibrio psicofisico, le nostre scelte determinano il nostro futuro. A cura della redazione di Giornalismo & Democrazia