Gentiloni va verso la tassazione sulla prima casa: il messaggio esplosivo
GOVERNOGentiloni va verso la tassazione sulla prima casa. L’Unione europea continua ad essere dell’opinione di spostare la tassazione dal lavoro verso i patrimoni.
Gentiloni va verso la tassazione sulla prima casa. L’Unione europea continua ad essere dell’opinione di spostare la tassazione dal lavoro verso i patrimoni. E il commissario da Bruxelles lancia un messaggio esplosivo. Nonostante l’esecutivo in carica assicura di non volere introdurre nuove patrimoniali, l’opposizione con i leader Salvini e Meloni insorgono. Gentiloni in solitaria e con aria sorniona lancia l’ultima genialata, mentre il Pd prova a smentire la notizia.
Cosa c’è dietro la tassazione sulla prima casa?
Paolo Gentiloni rispondendo ad un’interrogazione dell’europarlamentare leghista Silvia Sardone, spiega cosa servirebbe all’Italia. Citando uno studio europeo, il commissario afferma: “Abolendo l’esenzione dell’Imu sull’abitazione principale, con diversi gradi di progressività, si fornirebbe maggiore incentivi a lavorare. E utilizzando le entrate supplementari si determinano ripercussioni positive sulla crescita economica.” Quindi tassare la prima casa per far crescere il Pil.
Si ritorna alla tassazione sulla prima casa di Monti?
In sostanza si chiede di tornare all’Imu dei tempi di Monti, eliminando l’esenzione per la casa principale introdotta dal governo Renzi. Una proposta del quale Gentiloni rivendicava “piena continuità” con il predecessore. Gentiloni ricorda che “raccomandazioni simili sono state ripetute dal 2012 al 2019. L’obiettivo è indirizzare la pressione fiscale su imposte “meno penalizzanti sulla crescita, come quelle sul patrimonio”. Che il ritorno dell’Imu sulla prima casa “a carico delle famiglie con reddito elevato” è lo strumento indicato dall’Ue e del quale ora, a gran sorpresa si trova favorevole. Il motore trainante dietro quest’idea: la crescita economica.
Salvini: “Il Governo non si azzardi”
Messaggio esplosivo per un Paese in cui il risparmio privato è in gran parte indirizzato sul mattone. “Il governo non si azzardi a rovinare milioni di famiglie italiane eliminando l’esenzione Imu sull’abitazione principale. Ci aspettiamo chiarimenti immediati da Conte e Gualtieri”, chiosa il leader della Lega Matteo Salvini. “Altro che aiuti dall’Europa, la priorità per l’Ue è imporre nuove tasse. Invece che ricevere sostegno economico, la Commissione ci fa capire che dobbiamo eseguire i loro ordini, andando a colpire il bene principale degli italiani“, ha commentato Sardone.
Tassazione sulla prima casa: L’allarme di Confedilizia
“È disarmante continuare a leggere, nei documenti della Commissione europea, l’invito all’Italia ad aumentare la già spropositata tassazione patrimoniale sugli immobili. L’Imu pesa per 22 miliardi di euro l’anno, 13 in più della vecchia Ici”, ha commentato il presidente della confederazione dei proprietari Giorgio Spaziani Testa.
I tre scenari europei simulati
Nel documento citato nella risposta all’interrogazione la Commissione Ue sostiene che in Italia “vi è margine per aumentare il gettito delle imposte patrimoniali ricorrenti”. L’esecutivo europeo ha anche simulato tre scenari. Uno con reintroduzione dell’Imu su tutti gli immobili. Due, escludendo quelli con rendita catastale inferiore ai 600 euro. Tre, con un’esenzione anche per i pensionati con redditi fino a 24mila euro lordi. Con questa progettualità messa in campo, dopo cinque anni, il Pil ne risentirebbe positivamente aumentando dello 0,1%. Il gettito da sfruttare dovrebbe essere intorno ai 4-5 miliardi. Un po’ poco se il costo è tassare il bene rifugio per eccellenza degli italiani.
Via l’esenzione Imu sulla prima casa per far crescere il Pil?
L’indicazione arriva per ora solo da Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’economia. E lo fa nella risposta fornita, in Parlamento europeo, all’interrogazione dell’ eurodeputato della Lega. L’unico, almeno per ora, a prendere sul serio le indicazioni dell’Ue dopo il governo guidato da Mario Monti. In quegli anni si ebbe di fatto una patrimoniale da 20 miliardi che da temporanea è diventata permanente. Così facendo ha ridotto drasticamente il valore delle seconde case, senza peraltro portare nulla in dote alla riduzione delle altre imposte. Ora Gentiloni va verso la tassazione della prima casa. Le soprese sono dietro l’angolo, stavolta, di casa. Ebbene sì, tutta questione di Pil.