I segni del colesterolo alto si vedono anche su viso, mani e gambe: ecco come riconoscerli
SALUTEI segni del colesterolo alto si vedono anche su viso, mani e gambe: ecco come riconoscerli
Il colesterolo alto, noto in medicina come ipercolesterolemia, è una delle condizioni più diffuse e al tempo stesso più insidiose del nostro tempo. Insidiosa perché, nella maggior parte dei casi, non dà sintomi evidenti fino a quando non provoca complicazioni gravi come infarto, ictus o altre malattie cardiovascolari.
Tuttavia, il corpo umano lancia segnali che, se osservati con attenzione, possono aiutarci a capire che i livelli di colesterolo nel sangue sono troppo alti. Alcuni di questi segnali compaiono proprio sul viso, sulle mani e sulle gambe.
Scoprire quali sono e imparare a riconoscerli può letteralmente fare la differenza tra la prevenzione e la malattia.
Cos’è il colesterolo e perché diventa pericoloso
Il colesterolo è una sostanza grassa naturale, fondamentale per il nostro organismo. È coinvolto nella produzione di ormoni, nella formazione della vitamina D e nella costruzione delle membrane cellulari.
Il problema nasce quando la sua concentrazione nel sangue diventa eccessiva (oltre i 240 mg/dl): in questo caso tende a depositarsi lungo le pareti delle arterie, formando placche che ne restringono il lume e ostacolano il flusso sanguigno.
Da qui il rischio di:
- aterosclerosi,
- infarto miocardico,
- ictus cerebrale,
- ischemia periferica.
Ma prima che tutto ciò accada, il corpo cerca di avvisarci.
I segni sul viso: campanelli d’allarme da non trascurare
Il viso è uno degli specchi della salute. Alcuni segnali che possono indicare colesterolo alto includono:
- Xantelasmi: piccole macchie o placche giallastre attorno agli occhi, soprattutto vicino alle palpebre. Sono depositi di grasso che il corpo accumula quando i livelli di colesterolo sono troppo elevati.
- Arcus corneae: un anello biancastro o grigiastro che circonda l’iride. Non è raro negli anziani, ma nei giovani può essere un segnale diretto di ipercolesterolemia familiare.
- Cute oleosa e pallida: in alcuni casi, la pelle può apparire più lucida o ingrigita, segnale indiretto di un metabolismo lipidico alterato.
I segni sulle mani: piccoli dettagli che parlano
Le mani, spesso trascurate come area di osservazione medica, possono raccontare molto della salute cardiovascolare:
- Xantomi tendinei: noduli giallastri che compaiono sui tendini delle mani e delle dita. Sono veri e propri accumuli di colesterolo.
- Formicolii o perdita di sensibilità: non sempre collegati direttamente al colesterolo, ma possibili se l’accumulo lipidico ha iniziato a compromettere la circolazione periferica.
- Unghie fragili e scolorite: un segnale indiretto di una circolazione compromessa, che potrebbe derivare anche da un eccesso di colesterolo.
I segni sulle gambe: la periferia che rivela i problemi
Le gambe, costantemente sottoposte alla pressione del sistema circolatorio, mostrano segni evidenti quando le arterie iniziano a soffrire.
- Dolore o crampi durante la camminata (claudicatio intermittens): tipico segnale di insufficienza arteriosa periferica, spesso collegata a colesterolo alto.
- Piedi freddi o intorpiditi: indicano che il sangue fatica a raggiungere le estremità.
- Ferite che guariscono lentamente: la scarsa irrorazione sanguigna rende più difficile la cicatrizzazione.
- Xantomi cutanei: placche o noduli giallastri che possono comparire anche sulle ginocchia o sulle caviglie.
Perché questi segni sono importanti
Molti di questi segnali vengono sottovalutati o scambiati per inestetismi cutanei, stress o semplice stanchezza. In realtà, il loro significato medico è cruciale: sono campanelli d’allarme che indicano un disequilibrio interno, un eccesso di colesterolo che va corretto prima che causi danni irreversibili.
Come confermare il sospetto
Nessun segnale da solo è sufficiente a fare diagnosi. L’unico modo per sapere se il colesterolo è alto è fare un esame del sangue (profilo lipidico), che misura:
- colesterolo totale,
- colesterolo LDL (il cosiddetto “cattivo”),
- colesterolo HDL (il “buono”),
- trigliceridi.
Valori superiori a 240 mg/dl di colesterolo totale rappresentano una condizione a rischio.
I fattori di rischio da non dimenticare
Oltre alla predisposizione genetica, ci sono abitudini che favoriscono l’ipercolesterolemia:
- alimentazione ricca di grassi saturi e trans,
- sedentarietà,
- sovrappeso e obesità,
- fumo,
- consumo eccessivo di alcol,
- stress cronico.
Cosa fare se compaiono i segni
La prima regola è non ignorarli. Rivolgersi al medico e richiedere un controllo è fondamentale. Spesso bastano cambiamenti nello stile di vita per riportare i valori nella norma.
Stile di vita consigliato
- Seguire una dieta equilibrata in stile mediterraneo, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva.
- Ridurre drasticamente i cibi industriali, fritti e ricchi di grassi idrogenati.
- Fare attività fisica regolare (almeno 150 minuti a settimana).
- Mantenere il peso nella norma.
- Smettere di fumare.
Quando servono i farmaci
In alcuni casi, soprattutto se il rischio cardiovascolare è alto o se lo stile di vita non basta, il medico può prescrivere farmaci ipolipemizzanti (come le statine).
La prevenzione: l’arma più potente
La vera forza contro il colesterolo alto è la prevenzione. Fare controlli periodici del sangue dopo i 30 anni (anche prima se ci sono fattori di rischio o familiarità) consente di scoprire eventuali anomalie in tempo.
Conclusione
Il colesterolo alto è un nemico silenzioso, ma non invisibile. I segnali che il corpo manifesta su viso, mani e gambe possono sembrare dettagli banali, ma in realtà rappresentano un prezioso avvertimento.
Imparare a riconoscerli e intervenire subito significa proteggere cuore, cervello e arterie.
La salute, in fondo, parte dall’ascolto del nostro corpo: non ignoriamo ciò che vuole dirci.