La Luna davanti al Sole: l’illusione catturata da GOES-19

SCIENZA

La Luna davanti al Sole: l’illusione catturata da GOES-19


Introduzione

Un’immagine spettacolare, quasi surreale: la Luna che passa davanti al Sole, ripresa da un satellite geostazionario, e che appare come se fosse in fase di piena. Un fenomeno che ha incuriosito non solo gli appassionati di astronomia, ma anche molti scienziati. Il coronografo Compact CORonagraph (CCOR-1), installato sul satellite meteorologico GOES-19 della NOAA, ha catturato questo passaggio, regalando una prospettiva unica. Ma attenzione: quella che vediamo non è una vera “Luna piena”. Ecco il perché.

Il ruolo del coronografo

Il CCOR-1 è uno strumento sofisticato progettato per osservare la corona solare, ossia l’atmosfera esterna del Sole, normalmente invisibile perché oscurata dalla luce intensa della sua superficie. Per farlo utilizza un disco occultante che blocca la fotosfera e consente di monitorare fenomeni cruciali come le espulsioni di massa coronale, fondamentali per prevedere tempeste geomagnetiche e disturbi al nostro pianeta.

A differenza di altri coronografi storici, come quelli montati su SOHO o STEREO, il CCOR-1 si trova in orbita geostazionaria: resta fermo rispetto a un punto della Terra e, quindi, in una posizione diversa e più “ravvicinata” rispetto ai classici osservatori spaziali. È proprio questo che ha reso possibile la ripresa unica della Luna.

L’apparente paradosso della Luna piena

Guardando le immagini, la Luna sembra completamente illuminata. Ma la geometria celeste non mente: quando la Luna si trova tra la Terra e il Sole — condizione necessaria per passare davanti al disco solare — la sua faccia rivolta verso di noi dovrebbe essere in ombra. È il principio stesso delle eclissi: la Luna è in “novilunio”, non certo in piena.

Perché allora la vediamo luminosa e tonda, come se fosse la classica Luna piena che siamo abituati ad ammirare nei cieli notturni?

Il ruolo dell’Earthshine

La risposta sta in un fenomeno chiamato Earthshine, o “luce cinerea”: la luce del Sole che, riflessa dalla Terra, illumina debolmente il lato oscuro della Luna. Normalmente, questo effetto si nota a occhio nudo pochi giorni prima o dopo la Luna nuova, quando possiamo distinguere un alone grigiastro che rende visibile anche la parte in ombra del disco lunare.

Nel caso del coronografo CCOR-1, la sensibilità estrema dello strumento, progettato per catturare la debolissima luce della corona solare, amplifica questo effetto, mostrando l’intero disco lunare come se fosse pieno. Un’illusione ottica che nasce dall’incontro tra alta tecnologia e fenomeni naturali.

Un punto di vista unico

A rendere ancora più suggestiva l’immagine è il punto di vista da cui è stata registrata. GOES-19, orbitando a circa 36.000 chilometri sopra l’equatore terrestre, osserva il Sole e lo spazio circostante da un’angolazione diversa rispetto a quella terrestre.

Il risultato è che la Luna, passando davanti al campo visivo del coronografo, descrive traiettorie apparentemente insolite, curve o oblique, a seconda della combinazione dei moti orbitali. Non è il classico “eclissare” che vediamo da Terra, ma un movimento che tradisce la complessità delle prospettive nello spazio.

Un fenomeno scientifico e divulgativo

Oltre alla bellezza dell’immagine, l’osservazione ha un grande valore divulgativo. Mostra al grande pubblico come la scienza possa essere affascinante anche quando si tratta di fenomeni noti.

Gli scienziati non sono rimasti sorpresi dal vedere la Luna “piena” in una condizione impossibile: conoscono bene i meccanismi che regolano luce e ombra nel sistema Terra-Luna-Sole. Ma per chi osserva senza strumenti, l’effetto è straniante e stimola domande, curiosità e nuove ricerche.

Le implicazioni per lo studio del Sole

Il coronografo CCOR-1 non è stato progettato per filmare la Luna. Eppure, questi passaggi diventano utili anche per testare la sensibilità e la calibrazione dello strumento. Osservare come un corpo opaco come la Luna attraversi il campo visivo consente agli scienziati di valutare le prestazioni del coronografo, di misurare meglio i contrasti e persino di affinare i modelli matematici che descrivono la luminosità diffusa.

In altre parole, ciò che per il pubblico è uno spettacolo, per i tecnici diventa un banco di prova scientifico.

Conclusione

L’immagine catturata dal satellite GOES-19 con il coronografo CCOR-1 ci ricorda una lezione fondamentale: in astronomia, ciò che vediamo non sempre è ciò che sembra. La Luna non era in piena, ma il gioco di luci tra Sole, Terra e strumenti spaziali l’ha fatta apparire così.

È un promemoria di quanto l’universo sappia sorprenderci, e di come la scienza riesca a svelare l’inganno, trasformando un’illusione in conoscenza.

Il transito della Luna davanti al Sole, in questo caso, non è stato solo un fenomeno ottico: è diventato una finestra sulla meraviglia del cosmo, capace di unire rigore scientifico ed emozione visiva.

 

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