“Le multe del coronavirus? Sono illegittime”. Al via una class action contro le sanzioni
PoliticaMa la pioggia di multe connesse alle uscite di casa durante la pandemia di Coronavirus è da ritenersi legittima o meno?
Roma, 28 apr – C’è chi è stato multato mentre si recava
all’obitorio per dare l’ultimo saluto al fratello deceduto, e chi si
è visto sanzionare perché conduceva un
gregge di pecore senza mascherina; chi è stato rincorso dai droni
perché correva sulla spiaggia o sull’Appia antica, o chi ha dovuto sborsare centinaia
di euro perché i controllori in divisa avevano ritenuto «non sufficiente da
giustificare un’uscita di casa» una spesa effettuata al supermercato. C’è chi
ha pagato senza fiatare, e chi farà ricorso.
Misure inefficaci
Ma la pioggia di multe connesse alle
uscite di casa durante la pandemia di Coronavirus è da ritenersi
legittima o meno? Se lo chiede l’avvocato Mauro Sandri, esperto
di diritto internazionale, che dalle colonne di Libero ha
annunciato l’apertura di una class action che in poche ore ha
raccolto 300 sottoscrizioni e altrettanti mandati. «Il nostro Governo ha
attuato misure drastiche di distanziamento e di fermo totale dell’economia al
di fuori di una effettiva necessità – spiega Sandri –. Le esperienze di altri
Paesi e i dati concreti statistici che attestano come nei Paesi dove il
lockdown non è stato attuato non vi siano stati più morti né più contagiati,
costituiscono prove inconfutabili dell’inefficacia delle misure
restrittive nazionali». Vale a dire: avete tenuto tutto chiuso per niente –
perché i dati dimostrano che non è stato il lockdown a frenare il contagio
– e sanzionato in modo arbitrario chi trasgrediva le restrizioni, ora
andremo direttamente al portafoglio di chi ha causato il danno ad aziende o
lavoratori, chiedendo un concreto risarcimento.
Multe arbitrarie
E, promette Sandri, faremo lo stesso per
tutti quei cittadini multati arbitrariamente e per futili ragioni:
«L’articolo 16 della Costituzione prevede che le restrizioni al diritto
di circolazione possono essere approvate unicamente per legge e,
quindi, non mediante un DPCM, come è ripetutamente avvenuto. Inoltre, tali
restrizioni appaiono illegittime rispetto alla normativa costituzionale, vedi
gli articoli 2, 3, 4, 13, 16, 17, 19, 32, 33, 34, 35, 41 e 117».
Attualmente sono in preparazione
dei ricorsi collettivi, ai quali chiunque può aderire andando sul
sito coronavirusclassaction.blogspot.com. «Per le sanzioni
causate dalle uscite non autorizzate, ci si rivolge al Prefetto o al giudice di
pace e poi si prosegue con un iter civilistico fino alla Corte europea – spiega
il legale – Per gli imprenditori si va dinnanzi ai giudici del Tar, poi al
Consiglio di Stato e infine alla Corte europea. I tempi stimati? C’è un
imbuto di un paio di anni e le spese non sono elevate, perché essendo cause
collettive l’importo viene spalmato».