Quando posso denunciare un poliziotto?
CronacaCosa fare quando un agente delle forze dell’ordine agisce contro la legge? Quando commette reato e che cosa rischia?
Potrebbe sembrarti di vivere in un mondo al contrario, ma sai
che anche tu puoi denunciare un poliziotto?
Ovviamente ci devono essere dei motivi fondati, ma non è che chi porta una
divisa ha sempre e comunque ragione. Anche lui è soggetto a commettere degli
errori e, quindi, a pagare per ciò che non avrebbe dovuto fare. Come qualsiasi
altro cittadino. Se qualche volta ti sei chiesto «quando posso denunciare un poliziotto?»,
troverai la risposta in questo articolo.
Può
capitare, ad esempio, che un agente delle forze dell’ordine commetta il reato
di abuso di atti d’ufficio oppure che cada nella trappola della corruzione.
Questo succede quando il poliziotto (come qualsiasi altro pubblico ufficiale o
incaricato di un pubblico servizio) fa di proposito qualcosa per ottenerne un
beneficio non dovuto o per creare ad un altro un danno ingiusto. Immagina,
quindi, che l’uomo in divisa ti fermi per strada e ti faccia una multa pur
sapendo che non ci sono gli estremi per farlo, solo perché vuole dimostrare di
essere più «forte» di te o perché in questo modo può proporti di stracciare il
verbale in cambio di qualche grossa banconota. La tua parola contro la sua. In
casi come questi, come denunciare un poliziotto?
La condotta dell’agente può essere perseguibile non solo quando
«fa» qualcosa che non dovrebbe ma anche quando non fa il suo dovere. Ad
esempio, quando il poliziotto ferma un’auto per un controllo e si trova il
conducente con il telefonino in mano e senza la cintura di sicurezza, ma
siccome è il capo di suo figlio decide di non multarlo. Se assisti ad una scena
come questa – e lo puoi provare – puoi denunciare un poliziotto.
Vediamo
quali sono i casi in cui, come dicevamo all’inizio, far girare il mondo al
contrario, cioè quelli in cui sei tu a denunciare un poliziotto e qual è la
procedura prevista.
Denunciare
un poliziotto per abuso di atti d’ufficio
Il
reato di abuso di atti d’ufficio scatta quando
un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio, nello svolgimento
delle proprie funzioni ed in violazione delle norme di legge o del regolamento,
oppure omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un
prossimo congiunto, procura intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto
vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto [1].
Così
recita la normativa. Che cosa vuol dire? Che un poliziotto può
essere denunciato per abuso di atti d’ufficio quando in qualità di agente delle
forze dell’ordine fa qualcosa che non dovrebbe o evita di fare il proprio
dovere per ottenere un vantaggio economico oppure per provocare un danno ad un
altro. Il reato viene commesso anche quando il vantaggio economico viene procurato
ad un parente o ad un’altra persona.
Ma
il poliziotto è un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio?
Chi è il pubblico ufficiale
Il pubblico
ufficiale è la persona che esercita una funzione pubblica,
che si tratti di una funzione amministrativa, giudiziaria o legislativa.
Appartengono
a questa categoria, ad esempio:
·
gli ufficiali giudiziari;
·
i periti di ufficio;
·
i consulenti tecnici;
·
i curatori fallimentari;
·
sindaci, assessori e consiglieri comunali;
·
i vigili del fuoco;
·
i vigili urbani e gli appartenenti alle forze dell’ordine;
·
i postini ed i fattorini postali;
·
gli impiegati comunali che rilasciano certificati;
·
i tecnici comunali;
·
i docenti delle scuole pubbliche.
Come abbiamo visto, dunque, il poliziotto è un pubblico
ufficiale.
Chi è l’incaricato di pubblico servizio
Viene
considerato, invece, un incaricato di pubblico servizio chi
svolge un’attività legata, appunto, ad un servizio pubblico ma non ha poteri
decisionali, di autorità o di certificazione come quelli di un pubblico
ufficiale. Si tratta, per esempio, di:
·
impiegati pubblici che collaborano con i pubblici ufficiali;
·
esattori delle società concessionarie del gas;
·
guardie giurate private;
·
custodi dei cimiteri;
·
addetti alla riscossione delle tasse automobilistiche;
·
bidelli;
·
farmacisti;
·
conduttori televisivi.
Tra
queste figure, dunque, non c’è il poliziotto.
Quando commette il reato il poliziotto
In
qualità di pubblico ufficiale, il poliziotto può essere denunciato per
il reato di abuso di atti d’ufficio quando:
·
viola una norma di legge facendo una preferenza ingiustificata a
favore di un amico o di un parente e danneggiando un altro cittadino;
·
trasgredisce una norma prevista dal regolamento o da qualche
altro atto equipollente nella scala gerarchica delle fonti di diritto;
·
viola l’obbligo di astenersi in presenza di un interesse proprio
o di un parente.
Il
reato scatta nel momento in cui una delle condotte sopra citate creano al
poliziotto un vantaggio ingiusto o
provocano un danno ingiusto.
Come denunciare il poliziotto
Se,
secondo te, un agente delle forze dell’ordine ha
commesso il reato di abuso di atti d’ufficio, puoi denunciare
il poliziotto rivolgendoti all’organo competente
(possibilmente in un ufficio diverso da quello in cui presta servizio la
persona che vuoi denunciare). Quindi, Polizia o Carabinieri, oppure presso la
Procura della Repubblica.
La denuncia va
fatta per iscritto oppure in modo verbale, portando delle prove a sostegno.
Considera che il reato è perseguibile d’ufficio, quindi non hai un limite di
tempo per presentare la denuncia.
Il
poliziotto rischia da uno a quattro anni di reclusione, con pena aumentata se
il vantaggio da lui ottenuto è notevole.
Denunciare
un poliziotto per concussione o corruzione
Altro
reato per il quale puoi denunciare un poliziotto è
quello della concussione. Scatta
quando costringe o induce una persona a dare o a promettere in modo illecito
del denaro o un’altra utilità di natura non patrimoniale [2].
Nel
primo caso, cioè se costringe qualcuno a farlo, si parla di concussione
violenta. Se, invece, lo induce a farlo, si tratta di concussione implicita o
fraudolenta.
Un
esempio. Immagina di essere a capo di un’azienda. Un poliziotto si rivolge a te
e chi chiede di assumere il figlio appena laureato. Ti fa capire (anche in
maniera molto esplicita) che se non lo prendi a lavorare con te si attiverà per
farti dei controlli mirati e delle continue segnalazioni. Insomma, ti farà la
vita impossibile. Altro non devi fare che denunciare il poliziotto per concussione.
Se,
invece, il poliziotto accetta da te del denaro per toglierti una multa o per
agevolare una tua pratica, farà scattare il reato di corruzione.
Come denunciare il poliziotto
Anche
in questo caso si procede d’ufficio. Quindi, per denunciare un poliziotto per
concussione o per corruzione basta presentare denuncia in procura o presso i
Carabinieri, la Polizia o la Guardia di Finanza in qualsiasi momento.
Denunciare
un poliziotto per omissione di atti d’ufficio
Non
solo quello che fa, ma anche quello che non fa. Un poliziotto può essere denunciato pure
per omissione o
per rifiuto
di atti d’ufficio quando non svolgere un compito o un
dovere proprio delle sue funzioni [3].
Quando
scatta il reato di omissione? Quando, per esempio, al poliziotto viene chiesto
di fare una determinata cosa ma lui non soddisfa tale richiesta per più di 30
giorni di farla senza comunicare o giustificare il motivo del suo
comportamento. Quindi:
·
c’è una condotta omissiva da parte del poliziotto;
·
sono passati 30 giorni dalla richiesta scritta ma il poliziotto
non l’ha soddisfatta;
·
non c’è alcuna giustificazione per il ritardo.
Il
reato di rifiuto di atti d’ufficio, invece, scatta quando il poliziotto non
vuole eseguire un ordine o svolgere un compito che gli è stato assegnato. Non
si tratta, dunque, si «pigrizia» o di ritardare una pratica perché non c’è
voglia di lavorare ma di rifiutarsi categoricamente di fare il proprio dovere.
Come denunciare il poliziotto
In
entrambi i casi è possibile presentare una denuncia agli organi di autorità
giudiziaria in qualsiasi momento. Nel caso dell’omissione di atti d’ufficio,
il poliziotto rischia la reclusione fino ad un anno e la multa fino a 1.032
euro. Pena più severa, invece, per il rifiuto di atti d’ufficio, per il quale è
prevista la reclusione da sei mesi fino a due anni.
A
seconda della gravità del fatto, l’agente può essere sospeso dal servizio in
via preventiva fino alla sentenza definitiva.