Londra – New York in 54 minuti: il sogno (possibile) del treno super veloce sotto l’Atlantico

SCIENZA

Londra – New York in 54 minuti: il sogno (possibile) del treno super veloce sotto l’Atlantico


Un’infrastruttura visionaria, a metà tra scienza e fantascienza, promette di collegare Europa e Stati Uniti in meno di un’ora. Tra levitazione magnetica, tubi a bassa pressione e sfide ingegneristiche titaniche, ecco come potrebbe nascere il corridoio sotterraneo più ambizioso della storia.
Introduzione: dal Concorde al “Concorde dei treni”

Negli anni ’70 e ’80, il Concorde rappresentò l’apice della tecnologia aeronautica: Londra–New York in poco più di 3 ore. Oggi, con l’aereo supersonico relegato alla memoria, l’umanità sogna un’altra rivoluzione: un treno sotterraneo capace di viaggiare a velocità prossime a quelle di un aereo di linea, ma senza consumi di carburante fossile, senza emissioni dirette e con maggiore sicurezza.

Secondo i progetti preliminari elaborati da team di ingegneri e architetti visionari, il collegamento Londra–New York in 54 minuti potrebbe diventare realtà entro la fine del secolo.

Il principio fisico: viaggiare nel vuoto

Il cuore del progetto è la riduzione dell’attrito. Un treno convenzionale, a contatto con rotaie e aria, spreca gran parte dell’energia per superare resistenza e attriti meccanici.

Il nuovo modello di trasporto si basa su due pilastri:

  1. Tubi a bassa pressione: creando un ambiente quasi privo d’aria, le capsule possono scorrere riducendo la resistenza aerodinamica fino al 90%.
  2. Levitazione magnetica: invece delle ruote, capsule sospese tramite magneti permanenti o elettromagneti. Ciò elimina il contatto fisico e quindi l’attrito.

In pratica, le capsule viaggerebbero “fluttuando” a oltre 6.000 km/h, velocità mai raggiunta da un treno nella storia.

L’Atlantico come ostacolo e opportunità

Costruire un tunnel sottomarino tra Regno Unito e Stati Uniti significa affrontare:

  • 5.500 chilometri di percorso,
  • profondità fino a 5.000 metri sotto il livello del mare,
  • pressioni oceaniche estreme e condizioni geologiche variabili.

Gli ingegneri immaginano una serie di tubi modulari galleggianti, ancorati al fondale tramite cavi in titanio e materiali compositi. Una soluzione alternativa prevede gallerie scavate sotto la crosta oceanica, ma i costi sarebbero ancora più proibitivi.

Costi astronomici

Secondo le prime stime, la costruzione di un’infrastruttura simile richiederebbe un investimento superiore ai 10.000 miliardi di dollari. Una cifra colossale, che rende l’opera più vicina a un sogno che a un piano operativo immediato.

Tuttavia, i sostenitori del progetto ricordano che:

  • il costo del programma Apollo negli anni ’60 era impensabile, eppure ha portato l’uomo sulla Luna;
  • grandi opere come il Tunnel della Manica o la Stazione Spaziale Internazionale erano considerate folli fino a pochi decenni fa.

I benefici attesi

Un treno capace di collegare Londra e New York in meno di un’ora cambierebbe radicalmente la geopolitica dei trasporti:

  • Turismo e business: viaggi d’affari in giornata tra Europa e USA.
  • Riduzione delle emissioni: energia elettrica al posto di jet fuel.
  • Integrazione economica: una “metropolitana atlantica” per merci e passeggeri.

Secondo le simulazioni, il flusso di passeggeri potrebbe superare i 50 milioni all’anno, con un impatto enorme sulle economie locali.

Le sfide tecnologiche

  1. Materiali ultra-resistenti: servono leghe capaci di sopportare pressioni oceaniche e variazioni termiche.
  2. Gestione del vuoto: mantenere un tubo lungo migliaia di chilometri quasi privo d’aria è una sfida senza precedenti.
  3. Sicurezza passeggeri: evacuare persone in caso di guasto a metà dell’Atlantico rappresenta il punto più critico.
  4. Energia: servirebbero centrali dedicate, probabilmente basate su nucleare di nuova generazione o rinnovabili offshore.

Voci a confronto

Il fisico teorico Paolo Greco commenta:

«Tecnicamente non è impossibile. Gli elementi di base – levitazione magnetica, tunnel suboceanici, capsule a bassa pressione – esistono già. Ma la scala è tale da richiedere un salto di civiltà».

Più scettico l’ingegnere civile Marta López:

«Non possiamo ancora garantire la sicurezza di un sistema del genere. Un minimo guasto in un tubo a migliaia di chilometri dalla costa significherebbe catastrofe».

Fantascienza o futuro?

Il tema del “transatlantic tunnel” non è nuovo. Già negli anni ’20 l’autore Hugo Gernsback immaginava un treno sottovuoto tra Europa e America. Negli anni ’70 la NASA condusse studi preliminari, ma i costi bloccarono tutto.

Oggi, con la spinta di progetti come l’Hyperloop e con l’urgenza di ridurre le emissioni dell’aviazione, l’idea torna di attualità. Alcuni analisti parlano di un orizzonte temporale post-2100 per vedere i primi prototipi realizzati.

Conclusione: il corridoio dei sogni

Londra–New York in 54 minuti è oggi un sogno ingegneristico, un simbolo di ciò che l’umanità potrebbe fare spingendo al massimo la tecnologia. Le barriere non sono solo fisiche, ma economiche, politiche e psicologiche.

Eppure, la storia insegna che ciò che oggi sembra impossibile domani può diventare routine. Come i voli transatlantici, un tempo riservati a pochi pionieri e oggi parte della quotidianità di milioni di persone.

Il treno supersonico sotto l’Atlantico potrebbe essere il nuovo Concorde: non un ricordo del passato, ma un biglietto per il futuro.

La tecnologia nei prossimi anni dara luce a cose che nemmeno possiamo immaginare, purtroppo la consapevolezza umana non cresce di pari passo con la tecnlogia.

La redazione di Giornalismo & Democrazia a cura di M

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