Diesel vince: dura verità da digerire per chi è passato all’auto elettrica

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La persuasione dovuta al pressing psicologico può farci commettere parecchi sbagli.

La persuasione dovuta al pressing psicologico può farci commettere parecchi sbagli. Una situazione tipo è quella della demonizzazione del  Diesel  che nelle intenzioni del Governo e di diverse associazioni ambientaliste dovrebbe essere soppiantato dall’auto elettrica. Gli intenti sono nobili per l’ambiente e per la nostra salute in generale ma gli attuali processi non concorrono a premiare le EV al di sopra delle concorrenti a gasolio.

Si parte dal presupposto verificato che le  auto Diesel inquinano meno delle elettriche . Non si tratta di una cospirazione personale di gruppo ma del risultato delle analisi condotte dal CES-IFO di Monaco di Baviera nel confronto tra una Model 3 di  Tesla  ed una Mercedes a gasolio. Il raffronto sul livello di CO2 emesso a parità di condizioni ha suscitato scalpore dopo la vittoria delle vecchie motorizzazioni a motore endotermico.

Ma i  vantaggi del Diesel  si materializzano anche su un piano più pratico per l’automobilista. Alcune persone si sono pentite per aver scelto un’auto elettrica. Ecco perché.

Clienti pentiti di aver abbandonato il Diesel per una nuova auto elettrica

Siamo agli inizi ed appare chiaro che un mercato così prematuro necessiti ancora di parecchi upgrade ai processi ed alle componenti. Ciò che dovrebbe essere concesso di serie è un optional. Si pensi ai sistemi di  ricarica rapida delle batterie

ed alla mancanza di colonnine di ricarica. Aspetti, questi ultimi, che segnano la soddisfazione del cliente con auto Diesel che in pochi minuti è pronto a ripartire al volante della sua vettura per migliaia di chilometri.

Il vantaggio tecnico delle auto elettriche si annulla già dalla fase di acquisto che vede contrapporsi listini nettamente al rialzo per le componenti a batteria. A parità di performance e dotazioni di serie, infatti, una  vettura EV Costa sempre più di una Diesel . Cosa che vale sia all’inizio che nella fase successiva quando si deve prevedere la manutenzione o la sostituzione delle celle agli ioni di litio (150.000 Km o 10 anni di vita) che inevitabilmente predono la loro capacità con il tempo e dopo circa 500 cicli completi di carica e scarica.

Oltretutto con l’ingresso in scena dei motori  Diesel Euro 6D-Temp  il potenziale vantaggio delle auto a batteria in termini di  inquinamento  si azzera favorendo il nuovo propulsore. Siamo ancora lontani dalla rivoluzione elettrica tanto auspicata e prospettata in questo 2020. Molti sono convinti del fatto che sarà il nuovo  motore ad idrogeno  a segnare lo step evolutivo necessario a spostamenti ecologici e convenienti sia dal punto di vista dei costi iniziali che del rifornimento.

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