Stato-Mafia, il pentito Mutolo: "Trattativa ancora in corso, Di Matteo avrebbe potuto fare danni"
ULTIMA ORALa nomina di Antonino Di Matteo a capo del Dap avrebbe potuto avere delle ripercussioni sulla trattativa tra Stato e mafia, tuttora in corso
La
nomina di Antonino Di Matteo a capo del
Dap avrebbe potuto avere delle ripercussioni sulla trattativa tra Stato e
mafia, tuttora in corso. Ne è convinto Gaspare Mutolo, il pentito di
mafia che è stato uno dei primi collaboratori di giustizia ai tempi di Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino. Da una località segreta l’ex picciotto di Cosa
nostra ha parlato con l’Adnkronos dello scontro
in atto tra Alfonso
Bonafede e il consigliere del Csm. “Di Matteo ha fatto moltissimo
contro la mafia e al Dap avrebbe potuto fare danni ai boss mafiosi - è la
versione di Mutolo - è un personaggio competente e giustamente era stato fatto
il suo nome al Dap nel 2018”. Per il pentito Di Matteo è “l’incarnazione di Falcone. E infatti in
questi anni gli hanno fatto passare un po’ di guai, sia i politici che alcuni
suoi colleghi. Non fu scelto al Dap perché sono delle ripercussioni della
famosa trattativa - è la convinzione di Mutolo - sia Di Matteo che Ingroia sono
stati quelli che hanno interrogato l’ex capo dello Stato, Giorgio Napolitano”.