Oscar Farinetti: “Ci vorrebbe un prelievo forzoso come quello di Giuliano Amato nel ’92”
POLITICAL’imprenditore piemontese, lancia la sua proposta all’Esecutivo: un prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani, per poter usare i risparmi privati per il rilanciare l’economia. Come avvenne nel 1992, con l’allora Governo Amato.
Una super patrimoniale,
forzosa, per raggiungere i risparmi degli italiani e usare quei soldi per il
rilancio dell’economia dopo l’emergenza Covid-19. Questa la proposta
dell’imprenditore e fondatore di Eataly Oscar
Farinetti. Una proposta che sta facendo molto discutere, arrivata nei
giorni in cui una parte del Partito Democratico, capeggiata dall’ex Ministro Graziano Delrio, ha proposta una
Covid-tax, presentando un emendamento al Decreto “Cura Italia”. Come spiega Il Fatto Quotidiano, secondo
Farinetti, tale azione permettere anche al nostro Paese si scavalcare le
resistenze in Europa, che continua ad ostracizzare la proposta italiana e
spagnola degli Eurobond.
Spiega Farinetti: “Abbiano
un grande debito pubblico, ma anche un grande risparmio privato. Chiediamo
a Conte di prelevare dal nostro conto corrente e risolvere cosi la questione”. E
continua: “Una famiglia quando ha problemi finanziari e ha in
cascina dei risparmi cosa fa? Va in banca e li utilizza”. Secondo i
dati, gli italiani hanno un ammontare totale di risparmi privati che si
attestano intorno ai 4.117 miliardi di euro.
Un complesso di risparmi tra i migliori al mondo, che vale quasi il 5,4% della
ricchezza mondiale. Secondo Farinetti il 2% di tale somma, ovvero 82 miliardi
di euro, potrebbero essere tassati e utilizzati per il rilancio economico.
Continua l’imprenditore: “La patrimoniale fa venire l’angoscia
agli italiani. Ma la logica di questa azione di autotutela è inattaccabile”.
Secondo
Farinetti un provvedimento del genere permetterebbe all’Italia di sottrarsi
anche alla lotta per gli Eurobond che si
sta facendo aspra sui tavoli di Bruxelles. Continua Farinetti: “Non
si fidano. Non vogliono mutualizzare il debito. E un po’ di ragione
l’avrebbero”. E ancora: “Abbiamo troppa burocrazia,
corruzione, la filiera criminale. Non è che gli altri vivano in paradiso, se la
mettono così”. Sull’azione di rilancio e di sostegno alle
imprese del Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giuseppe
Conte, come riporta Adnkronos,
l’imprenditore piemontese critica i sei anni previsti per il rientro del
prestito, giudicati troppo brevi. Ma, allo stesso tempo, non era ricevibile,
accusa Farinetti, la proposta degli imprenditori di un fondo perduto.
I maggiori timori che arrivano è che tali somme di denaro vengano poi utilizzate nell’emergenza. Spiega Farinetti: “Uno che ha i soldi adesso perde il 7% in Borsa. Meglio lasciarne due allo Stato e ritrovarne cinque sul conto titoli. Il prelievo dev’essere forzoso, un po’ come fece Giuliano Amato nel 1992“. Il problema, ammette, l’ex proprietario di UniEuro, è chi gestirà poi quei soldi, che rischierebbero di essere fagocitati dalla burocrazia. E conclude: “Questa storia finirà. Sono certo che ci sarà un grande rimbalzo nell’economia, come nel Dopoguerra”.