Ecco la bozza di legge per regolarizzare fino a 600mila immigrati
ULTIMA ORASarebbe pronta una bozza di legge in 18 articoli dove si parla della regolarizzazione degli immigrati tramite una "dichiarazione di emersione dei rapporti di lavoro"
Con il
passare dei giorni sembra sempre più probabile la regolarizzazione di centinaia
di migliaia di immigrati presenti in Italia.
Il motivo dietro questa decisione, che di sicuro potrebbe creare tensione tra i
partiti di maggioranza ed opposizione, sarebbe legato alla difficoltà di
procedere con il raccolto a causa dell’emergenza coronavirus.
I braccianti stagionali europei, infatti, sono andati via dal
nostro Paese con l’aggravarsi della crisi sanitaria. Terreni e serre, però, non
possono aspettare tempi migliori. E così, come racconta il Corriere della Sera, in questo periodo segnato
dal Covid-19 gli irregolari diventano appetibili per i raccolti. Tra i
ministeri di Agricoltura, Lavoro, Interni, Economia e Giustizia starebbe
circolando, per ora in via riservata, una bozza di legge in 18 articoli nella
quale si parla esplicitamente della loro regolarizzazione tramite una
"dichiarazione di emersione dei rapporti di lavoro". All’articolo 1
sarebbe scritto che "al
fine di sopperire alla carenza di lavoratori nei settori di agricoltura,
allevamento, pesca e acquacoltura", chi voglia mettere sotto contratto di
lavoro subordinato "cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale
in condizioni di irregolarità" può presentare istanza
allo sportello unico per l’immigrazione. Il contratto"non superiore a un
anno" genera, dopo una serie di verifiche, un permesso di soggiorno,
che può essere rinnovato tramite nuovi rapporti di lavoro.
Una regolarizzazione
degli immigrati che potrebbe avvenire proprio mentre è in corso una proroga dei
permessi di soggiorno in scadenza. L’ipotesi è reale. Basta seguire gli indizi
sparsi qua e là. Giovedì nella sua informativa alle Camere, il ministro
dell’Agricoltura Teresa
Bellanova, ha dichiarato che gli irregolari in Italia "sono circa 600mila
e vivono in insediamenti informali, sottopagati e sfruttati spesso in modo
inumano". Il ministro renziano, uno dei fautori della sanatoria per gli
immigrati, ha anche spiegato ai parlamentari di ritenere "fondamentale nella
fase emergenziale regolarizzare gli extracomunitari che ricevano offerte di lavoro…
o è lo Stato a farsi carico della vita di queste persone o sarà la criminalità
a sfruttarla".
Non ha parlato
apertamente di sanatoria ma il concetto è sostanzialmente è quello. Anche
perché successivamente la Bellanova ha spiegato che le associazioni da Nord a
Sud denunciano "una
carenza di manodopera stagionale tra le 270 e le 350 mila unità".
Secondo il
presidente di Coldiretti, Ettore
Prandini, lo scenario è particolarmente grave: "Rischiamo di
perdere il 35% di ciò che c’è nei campi, e questo peserà poi soprattutto su chi
è più povero". La sua associazione ha stilato una mappa
delle province più colpite da questa inaspettata emergenza. In queste aree
lavorava quasi un terzo degli stagionali svaniti: Bolzano e Trento, per
fragole, mele e uva; Verona con gli asparagi; Cuneo con pesche, kiwi e susine;
Latina coi suoi ortaggi in serra; Foggia coi pomodori, i broccoli e i cavoli.
Se non si procederà al raccolto sarà un disastro.
In Trentino, invece, mancano almeno 12 mila braccianti, in gran
parte romeni, che rappresentano il 75% della forza lavoro. Addirittura è scesa
in campo la diplomazia. La Coldiretti sta aprendo canali con l’ambasciata di
Bucarest per convincere i romeni a tornare indietro nei "corridoi
verdi", quelli cioè in sicurezza.
Ma non tutti sono
concordi sull’uso della manodopera di immigrati clandestini. Qualcuno, come il
già citatoPrandini, spinge per i voucher e spiega che in un solo giorno la
piattaforma di Coldiretti "Job
in country" ha raccolto"più di 500 richieste di cassintegrati
e disoccupati per venire a lavorare nelle nostre aziende" e
ha aggiunto di essere sicuro che "in
venti giorni possiamo avere migliaia di curricula e fare entrare i lavoratori
con procedure più semplici. Abbiamo contro la Cgil, ma insistiamo. E comunque
la sanatoria non va, è un tema politico e partitico, queste persone non in
regola non è detto affatto che lavorino in un contesto agricolo, anzi".
I sindacati,
però, si sono schierati in maniera compatta contro l’uso dei voucher. In una
lettera indirizzata al premier Conte a inizio aprile, i segretari confederali
hanno messo nero su bianco la lo posizione: "Si tratta di uno strumento che
precarizza il lavoro". Sempre secondo il Corriere, l’articolo
7 della, al momento presunta, bozza di legge esclude dal provvedimento
destinatari di espulsioni, condannati o soggetti pericolosi per la sicurezza
dello Stato. Ma difficilmente ciò basterà a placare le tensioni politiche che
un simile provvedimento produrrà.