L’Ue ha di fatto bloccato Schengen ma nessuno lo dice: crolla un altro pilastro dell’Europa

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la libera circolazione di persone, merci e servizi senza controlli alle frontiere interne, e la sicurezza dei suoi cittadini.

Il trattato di Schengen, cui aderiscono 26 Paesi (non ne fanno parte Bulgaria, Croazia, Cipro, Irlanda, Romania), è uno dei fondamenti dell’Ue, che poggia su due principi fondamentali: la libera circolazione di persone, merci e servizi senza controlli alle frontiere interne, e la sicurezza dei suoi cittadini. Ora, però, Schengen è di fatto sospeso, anche se nessuno lo dice. A causa del coronavirus, per ora fino al 16 aprile, la Commissione Europea ha chiuso i suoi confini esterni a tutti i cittadini extra-Ue e ha ristabilito i controlli alle frontiere interne. Cosa vuol dire questo se non che Schengen è stato sospeso, e quasi tutta l’Europa è sotto chiave?

dà conto nella sua Data Room sul Corriere Milena Gabbanelli, la quale spiega che “hanno chiuso ai voli passeggeri e commerciali gli aeroporti di Paris Orly, Milano Linate, Bergamo. Tutti gli altri, al 1° Aprile, hanno un’attività ridotta fino al 92% (fonte Eurocontrol). Armonizzare è complicato e alla fine questa è la casa di mezzo miliardo di persone nella morsa del coronavirus”. La Gabbanelli, poi, riporta nel dettaglio le misure messe in campo dai singoli Paesi, cioè quelle norme che hanno di fatto gettato Shengen nel cestino.

I paesi con restrizioni più pesanti: “Bulgaria: divieto di ingresso per cittadini italiani, cinesi, iraniani, coreani, provenienti da Gran Bretagna, Bangladesh, India, Maldive, Nepal, Sri Lanka, Spagna, Irlanda Nord, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, fino al 17 aprile. Permesso il transito per tornare al proprio Paese. Sospensione voli da e per Italia e Spagna. 

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