Il sindaco leghista di Riace, Antonio Trifoli, si alza lo stipendio in piena emergenza Coronavirus
POLITICAIl sindaco di Riace, Antonio Trifoli, vicino alla Lega, ha alzato il suo stipendio e quello di vicesindaco e assessore, con una delibera di giunta dell’11 marzo, in piena emergenza Coronavirus.
La delibera risale all’11 marzo. In piena emergenza
Coronavirus. Un atto con cui la giunta comunale di Riace, piccolo Paese della
provincia di Reggio Calabria, ha deciso di alzarsi lo stipendio. Così Antonio
Trifoli, primo cittadino di Riace vicino alla Lega, ha deciso di aumentare la
sua indennità e quella di vicesindaco e assessore, nonostante l’emergenza
sanitaria e nonostante il fatto che il suo Comune sia in dissesto. L’aumento dell’indennità
per i primi cittadini dei piccoli comuni (con meno di 5mila abitanti) è stato
introdotto dall’ultima legge di Bilancio. Ma di certo Trifoli e la sua giunta
non hanno scelto il miglior momento per applicare quanto previsto dal governo
negli scorsi mesi.
Riace, il sindaco si alza lo stipendio in piena emergenza
Coronavirus
Nella delibera si parla di un aumento dell’indennità per il
sindaco a 1.659,38 euro. Per il vicesindaco si passa da 250 a 331 euro e per
l’assessore da 187 a 248 euro. Come detto, un aumento legittimo. Ma che arriva
con il Comune di Riace in dissesto e in piena emergenza Coronavirus. I
consiglieri comunali di minoranza, Maurizio Cimino e Flavia Diciommo,
chiedono la revoca della delibera, sottolineando che in questa situazione di
emergenza “molti politici stanno rinunciando ai propri emolumenti e, in tal
senso, l’amministrazione di Riace si contraddistingue per una decisione che al
momento suona come un insulto a chi versa in difficoltà assolute”.
La denuncia del Codacons
Il Codacons denuncia, con il suo vicepresidente nazionale
Francesco Di Lieto, che “si tratta di una delibera intempestiva e inappropriata
in una terra in cui la sofferenza economica viene ancor più aggravata
dall’emergenza sanitaria, appare davvero singolare il comportamento del sindaco
di Riace. Nessuno pretende che Antonio Trifoli e la sua giunta abbiano la
stessa sensibilità di altri amministratori calabresi, che hanno deciso di
rinunciare agli stipendi. E ci piace ricordare l’esempio del sindaco di Bisignano
che, insieme ai suoi assessori, ha deciso di rinunciare agli stipendi”.
E la replica di Trifoli
Non si fa attendere la replica del sindaco di Riace: “L'aumento della mia indennità è stato destinato, per questo mese, all’acquisto aggiuntivo di derrate alimentari anche a beneficio dei tanti immigrati che sono stati abbandonati dalle associazioni di accoglienza una volta finiti i soldi statali e lasciati al loro destino”. La delibera, spiega ancora, è “l’applicazione di un articolo della legge finanziaria. Il costo maggiore è a totale carico dello Stato. Lo spirito è stato di riconoscere il duro lavoro dei sindaci e degli assessori dei piccoli Comuni”. L’aumento, conclude Trifoli, “si poteva applicare in automatico, la delibera non era obbligatoria, ma lo abbiamo fatto per maggiore trasparenza”. E lo stesso primo cittadino annuncia querela contro il Codacons che ha denunciato l’aumento dello stipendio da parte di Trifoli.