Palamara coinvolge anche il Quirinale: dimissioni di Mattarella?

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La pubblicazione delle intercettazioni di Luca Palamara, dopo avere tirato in ballo illustri giornalisti come Marco Travaglio de Il Fatto Quotidiano e quelli di Repubblica

La pubblicazione delle intercettazioni di Luca Palamara, dopo avere tirato in ballo illustri giornalisti come Marco Travaglio de Il Fatto Quotidiano e quelli di Repubblica, oggi ha toccato il culmine attraverso colleamenti che potrebbero gettare nella mischia il presidente della repubblica, Sergio Mattarella. E' quanto riporta  Liberoquotidiano , secondo cui tra i nomi citati da Palamara ci sarebbe, niente meno che  Stefano Erbani , di fatto il portavoce di  Sergio Mattarella , colui il quale un anno fa fece sapere ai vertici del Consiglio superiore della magistratura che il Quirinale esigeva le dimissioni immediate dei membri investiti dalla prima "puntata" di questo scandalo .

L'attivismo del portavoce di Mattarella.  Erbani è finito nel mirino per il suo attivismo, considerato eccessivo. "Erbani non può imperversare così", si sfogava con Palamara il collega  Valerio Fracassi , consigliere della corrente progressista di Area. E ancora, altri messaggi: "Decide tutto Erbani"; "Erbani  sta contattando anche Fuzio  (pg di cassazione travolto dell'inchiesta, ndr). Credo che esageri e merta una risposta". E ancora Francassi accusa l'uomo di Mattarella di essere "pericoloso, fidati!" . Erbani ha agito di sua iniziativa o ha eseguito direttive superiori, che nel caso di specie non possono che riguardare il Capo dello Stato che, ricordiamo, è anche presidente del CSM? I tagli al vertice dell'organo di autogoverno della magistratura sarebbero stati imposti da Mattarella per porre un argine al disastro dell'estate 2019?

Mattarella non parla.   Il presidente della Repubblica è al bivio: difendere i comportamenti del suo braccio destro o scaricarlo? Per ora, prende tempo. Ma a rendere ancor più complessa e delicata la posizione del Colle, rivelato dal Fatto Quotidiano, l'invito di  Gianfranco Astori , anche lui consigliere del presidente, a Luca Palamara.  Un invito al Colle per un caffè : "Vogliamo fare da me al Q?", cioè il Quirinale, chiedeva Astori. Il contenuto dell'incontro non è noto, ma è palesemente irrituale: a quell'epoca Palamara non era più membro del Csm, aveva cessato l'incarico con il rinnovo di pochi mesi prima. Insomma, sulla carta era un qualunque pm romano. Ma  continuava con discreta evidenza ad avere molto, moltissimo potere . In che veste, dunque, era stato invitato al Colle? Mattarella ne era al Corrente? 

Possibili dimissioni del Capo dello Stato?  L'ipotesi che si sta formando in queste ore è che Mattarella, attraverso il suo portavoce, sia intervenuto per sistemare la crisi del CSM originata dai guai combinati da Palamara, rispetto al quale sarebbe lecito domandarsi come abbia fatto ad assumere tutto quel potere. Se operava come vertice dell'Anm o come "strumento" di poteri superiori nazionali o internazionali Siamo certi che ulteriori colpi di scena ci saranno nelle prossime ore, specie se ulteriori intercettazioni di Palamara fossero rese pubbliche. Si stanno ponendo le basi per uno scenario che potrebbe assumere toni inquietanti. Possibile pensare a dimissioni di Mattarella se emergessero sviluppi sconvolgenti? Le dimissioni dei vertici del CSM servivano per evitare che uscissero fuori ulteriori e inquietanti sviluppi?

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