Coronavirus: plastic free, basta guanti in plastica o rischiamo un disastro ambientale
AMBIENTEUtilizzare i guanti in plastica è sbagliato. L’associazione Plastic Free boccia senza appello l'utilizzo dei guanti in plastica colpevoli di inquinare e contribuire alla diffusione del virus
Utilizzare i
guanti in plastica è sbagliato. L’associazione Plastic Free boccia
senza appello l'utilizzo dei guanti in plastica colpevoli di inquinare e
contribuire alla diffusione del virus. Le misure di contenimento della pandemia
non sempre infatti ottengono gli obiettivi per i quali vengono messe a punto
come nel caso dei guanti in plastica o in lattice. Sono sempre più frequenti le
immagini di strade, piazzali, marciapiedi, giardini invasi da guanti gettati a
terra dopo essere stati utilizzati. Immagini che devono far riflettere perché
se è vero, come certificato, che il virus sopravvive fino a 72 ore sulla
plastica e gettarli a terra potrebbe contribuire alla diffusione della
pandemia, è anche vero che lo stesso utilizzo non ci mette al riparo dal
contagio.
"Pensare
che i guanti in plastica, o anche quelli in lattice, servano davvero se poi
tocchiamo ogni cosa è sbagliato - dice il Presidente di Plastic Free, Luca De
Gaetano. Soprattutto quando andiamo a fare la spesa, con gli stessi guanti
usciamo di casa, guidiamo l'auto, tocchiamo il carrello, poi il telefono per
leggere la lista della spesa, poi la spesa, i soldi o la carta di credito per
il pagamento. Una volta tolti, tocchiamo nuovamente la spesa e il cellulare
senza problemi. Davvero, quindi, pensiamo che l'utilizzo dei guanti in plastica
sia davvero efficace? Purtroppo, non lo è. Il loro utilizzo non scongiura la
diffusione del virus perché con gli stessi guanti con i quali possiamo toccare
un oggetto potenzialmente infettivo, magari prendiamo il telefono per
rispondere ad una chiamata, oppure tocchiamo il volante della macchina che
utilizziamo".
“La
cosa più utile ed efficace - spiega De Gaetano - è lavarsi spesso le mani ed
utilizzare disinfettanti gel. È molto più igienico, infatti, uscire dal
supermercato e igienizzarsi le mani con un disinfettante gel prima di toccare
il volante dell'auto o prendere il telefono. Abituarsi a questa misura
sicuramente può metterci molto di più al riparo rispetto ad utilizzare dei
guanti in plastica o lattice".
Secondo il Presidente di Plastic Free, inoltre, esiste il problema inquinamento per l'utilizzo di guanti in plastica. "Nella maggior parte dei casi, - dice De Gaetano - il loro utilizzo si circoscrive all'interno dei centri commerciali dove alla fine vengono lasciati nei carrelli, gettati in secchi della spazzatura senza coperchio o lasciati a terra. La nostra denuncia verso i guanti in plastica è anche dovuta al loro peso, infatti, con un colpo di vento finiscono ovunque. Proprio per questo abbiamo già chiesto loro di pulire più volte i piazzali davanti gli ingressi e li abbiamo invitati a mettere contenitori della spazzatura idonei e non contenitori aperti senza riparo dal vento". La situazione - sottolinea De Gaetano - sta davvero sfuggendo di mano. "L’uomo e la plastica non vanno d’accordo. Il coronavirus doveva farci riflettere sull'importanza del nostro pianeta ma non è andata così. L'inquinamento e l'inciviltà è aumentata, il senso di responsabilità per avere un mondo migliore è scomparso. I guanti in plastica monouso, spesso simili a bustine, sono ovunque e presto raggiungeranno fiumi e mari trasformandosi in cibo per la fauna marina. Cosa significa questo? Disastro ambientale e sterminio di tante creature innocenti. Se non invertiamo il trend del monouso, ci ritroveremo con miliardi di guanti in plastica che svolazzano nell’ambiente, fino a raggiungere il mare".