Anche il Nobel Montagnier punta il dito contro il laboratorio di Wuhan: "Coronavirus manipolato per il vaccino anti-Aids"

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Il virologo francese torna sullʼipotesi "condivisa" anche da Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna.

"La sequenza del virus Hiv è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di produrre un vaccino". E' ciò che va a rafforzare l'ipotesi del virologo francese Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008 per i suoi studi sull'Aids, secondo il quale Covid-19 "è stato manipolato e rilasciato accidentalmente da un laboratorio di Wuhan nell'ultimo trimestre del 2019". Lo scienziato torna sull'argomento all'indomani delle accuse del presidente Macron, seguite a quelle di Usa e Gran Bretagna contro il virus "cinese".




 

Negli ultimi anni la figura di Montagnier è diventata controversa all'interno della comunità scientifica. Al punto che 35 premi Nobel, nel 2012, ne hanno chiesto la rimozione da direttore di un importante istituto di ricerca in Camerun con una lettera scritta da Richard Roberts, biologo molecolare anch'egli premio Nobel, che si dimise in polemica dal consiglio scientifico. Nel documento si accusava Montagnier di aver abbracciato teorie lontane dalla scienza. Montagnier si è avvicinato anche alle teorie no-vax, sostenendo la discussa (e più volte smentita) correlazione con l’autismo.


Più nel dettaglio, ai microfoni del podcast francese specializzato in medicina e salute, Pourquoi Doctor, Montagnier spiega: "Con il mio collega, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna e la verità scientifica emerge: la sequenza dell'Aids è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di fare il vaccino".

 

"Non siamo stati primi, - precisa il Nobel - perché un gruppo di ricercatori indiani aveva pubblicato uno studio in cui si mostrava che il genoma completo di questo virus ha all'interno le sequenze di un altro virus, quello dell'Aids. Ma il gruppo indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione".

 

"La storia del mercato del pesce - aggiunge Montagnier - è una bella leggenda; non è possibile che sia solo un virus  trasmesso da un pipistrello. Probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato. Forse volevano fare un vaccino contro l'Aids utilizzando un coronavirus come vettore di antigeni. Un lavoro da apprendisti stregoni, si può dire. Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura, ci sono degli equilibri da rispettare. La natura elimina la sequenza del genoma del coronavirus".

 

"La natura - specifica - non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molti morti".

 

La soluzione suggerita? "Con l'aiuto di onde interferenti, - risponde Montagnier - potremmo eliminare queste sequenze e di conseguenza fermare la pandemia. Ma ci vorrebbero molti mezzi a disposizione".

 

Il Nobel, infine, si difende anche dall'accusa di complottismo. "Il complottista - conclude - è colui che nasconde la verità. Credo che in questo caso sia il governo di Pechino che ha nascosto le cose. La verità però viene fuori e non è il caso di fare accuse ora né di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero che sia in grado di riconoscere un errore, perché errare humanum est".

 

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