Coronavirus, l'accusa dei Servizi segreti occidentali: «La Cina ha ingannato il mondo»
Ultima oraLa Cina sapeva del coronavirus
La Cina sapeva del coronavirus.
Peggio: ha nascosto e distrutto prove.
Peggio ancora: ha,
in altre parole, ingannato il mondo, facendogli pagare il costo di decine di migliaia di morti.
In piena
emergenza Covid-19, l’accusa
esplode come una bomba tra le 15 pagine del dossier elaborato da un’alleanza di
Servizi Segreti occidentali.
I cosiddetti “Cinque
Occhi”, quelli di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, per un fascicolo top secret trafugato dal
quotidiano australiano Daily Telegraph che addirittura bolla la somma degli
atteggiamenti del governo
di Pechino come una «colossale aggressione alla trasparenza internazionale».
Si va dalla negazione del fatto che il virus potesse
trasmettersi da persona a persona, fino al silenzio
o persino alla scomparsa dei medici che avevano cercato di dare l’allarme, passando per la distruzione fisica di tutte le potenziali
prove da laboratorio.
Un quadro
complesso, dettagliato e inquietante.
Tracciato in maniera specifica al punto che gli “007” sottolineano la censura sui motori di ricerca web di parole
chiave quali
“mutazione Sars”, “mercato del pesce di Wuhan” e “polmonite sconosciuta di Wuhan”.
Questo già a partire dal 31 dicembre 2019.
Con il sigillo di un ordine formale della Commissione Nazionale della Sanità
cinese che proibisce, a partire dal 3 gennaio 2020, qualsiasi pubblicazione
riguardo alla malattia.
E non solo Cina, con il report che si allarga a macchia d’olio fino a
sporcare l’Organizzazione Mondiale della Sanità, accusata di aver sposato
la linea del dragone negando addirittura l’evidenza, come nel caso,
appunto, della possibile diffusione tra individui. Nonostante le prove
palesi che arrivavano da Taiwan e da Hong Kong già alla fine del 2019,
frettolosamente scartate fino alla fine del gennaio 2020.
La fotografia di un disastro politico ma soprattutto umano di
cui, a partita conclusa e al cospetto della Storia, qualcuno un giorno dovrà
rispondere.