Covid-19: controlli mirati su chi abita in condominio
Ultima oraUn caso su tutti, quello di Milano, tra le città più colpite dal Covid-19 in termini di casi positivi e di decessi
Vita dura in condominio a causa
del coronavirus.
Prefetti e sindaci pretendono dagli amministratori condominiali maggiori
controlli negli edifici e negli spazi comuni affinché
vengano mantenute le misure di sicurezza contro i contagi, specialmente per
quanto riguarda il distanziamento sociale. Non di rado, infatti, vengono
segnalate riunioni o feste che non sarebbero consentite e sulle quali si
richiede spesso l’intervento della Polizia. Da qui, l’intervento delle autorità
su chi ha la responsabilità di quello che succede in condominio.
Un
caso su tutti, quello di Milano, tra le città più
colpite dal Covid-19 in termini di casi positivi e
di decessi. Nonostante la situazione lo sconsigliasse, sarebbero arrivate
numerose segnalazioni in Prefettura di un uso improprio degli spazi comuni in
molti palazzi. Tant’è che proprio dalla Prefettura è partita una lettera
all’Anaci, la principale associazione degli amministratori condominiali in cui
si chiede di prestare maggiore attenzione al comportamento dei vicini e di
adottare tutte le misure di cautela possibili, anche quelle non imposte dalla
legge ma necessarie per non compromettere ulteriormente la situazione
sanitaria.
Un richiamo condiviso dai sindaci di altre città, che hanno
emesso delle ordinanze ben precise sul divieto di assembramento nei
cortili, nei giardini condominiali e negli altri spazi comuni.
Gli
amministratori allargano le braccia: fare dei controlli mirati non è semplice,
anche se dal 4 maggio, con la possibilità per loro di tornare in studio,
possono tenere più facilmente la situazione sott’occhio. C’è chi, addirittura,
ha approfittato della quarantena per imbiancare la scala nel tentativo di fare
un favore a tutti e si è visto arrivare i Carabinieri, allertati da qualche
altro vicino, perché il lavoro veniva fatto senza particolari precauzioni.
Aumenteranno,
dunque, i controlli in condominio nei prossimi
giorni. Allo stesso tempo, gli amministratori chiederanno maggiore
collaborazione sulla comunicazione di eventuali casi positivi al Covid-19 all’interno
degli stabili da parte delle autorità sanitarie. «Lo veniamo a sapere o
dall’interessato o dai condòmini», raccontano. «Contattare l’Ats è
difficilissimo e comunque non rispondono su questo aspetto. Così come non
abbiamo comunicazioni sui casi da parte della Pubblica amministrazione, neppure
dagli tutti i sindaci che impongono le sanificazioni».
La
Prefettura milanese – ma la regola vale per tutto il resto del Paese – ricorda
l’obbligo di rispettare la circolare del ministero della Salute del 22 febbraio
riguardo «la pulizia di ambienti non sanitari»,
in questo caso delle parti comuni dei condomini, nel caso ci sia qualche persona
contagiata dal coronavirus. Il mancato rispetto di questa norma comporta una
sanzione penale.